👨🏼🦳 Chi può andare in pensione con la Quota 103?
La Quota 103 è riservata a coloro che, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, maturano i seguenti requisiti: 62 anni d’età e 41 anni di contributi versati.
La Legge di Bilancio 2023 prevede diverse novità e tra queste molte riguardano il sistema pensionistico italiano. In questo articolo vi parliamo della cosiddetta “Quota 103”, che va a sostituire la Quota 102 che ha caratterizzato il 2022. Si tratta di una forma di pensione anticipata per coloro che hanno determinati requisiti anagrafici e contributivi. Il Mio Bonus ti offre una guida completa sulla Quota 103: come funziona nel 2023, quali sono i requisiti e quando entra in vigore.
Indice
Tra le novità presenti nella Legge di Bilancio 2023 troviamo una forma di pensione anticipata, la Quota 103.
Sulla scia della Quota 100 e Quota 102 (quest’ultima in scadenza il 31 dicembre 2022), questo sistema di “quota” prevede una forma di uscita anticipata dal lavoro ai nati negli anni 1960 e 1961.
La pensione anticipata flessibile permette un’uscita anticipata dal mondo del lavoro con:
Questa forma pensionistica si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti, anche pubblici, autonomi e parasubordinati, purché si maturino i requisiti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023.
Di conseguenza, possono optare per questa pensione anche coloro che, ai fini del raggiungimento del requisito contributivo, esercitano l’opzione al sistema contributivo. È il caso, per esempio, del riscatto agevolato della laurea o del cumulo di periodi assicurativi in diverse gestioni.
Per chi sceglie la Quota 103 come modalità di pensione anticipata non è prevista alcuna penalizzazione inerente al calcolo della pensione
Infatti, viene applicato il sistema retributivo sulle anzianità acquisite fino al 31 dicembre 1995 e il sistema contributivo sulle anzianità successive (dal 1° gennaio 1996 in poi).
Invece, per le persone con almeno 18 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 1995, si applica il sistema di calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011 e quello contributivo per gli anni successivi.
L’unica limitazione della Quota 103 riguarda l’importo massimo previsto, che non può essere pari a 5 volte il trattamento minimo dell’INPS. Quindi, essendo il trattamento minimo nel 2023 di 563,73 euro, la soglia massima della Quota 103 è di 2.818 euro lordi mensili.
Come per le varie tipologie di pensioni, anche nel caso della Quota 103 sono previste delle “finestre mobili” per l’erogazione del primo assegno pensionistico.
Nello specifico, nel caso della Quota 103, lo slittamento del pagamento della prima rata varia a seconda del settore di appartenenza:
Di conseguenza, per coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2022, l’apertura delle finestre è prevista per il:
Per quanto riguarda il personale scolastico, la Quota 103 non prevede nessuna finestra mobile. Questo succede perché i dipendenti scolastici hanno una sola possibilità all’anno per andare in pensione, il 1° settembre di ogni anno.
Pertanto, i dipendenti scolastici che maturano i requisiti della Quota 103 durante il 2023 potranno presentare la domanda a partire dal 28 febbraio 2023 e andare in pensione dal 1° settembre 2023.
Si parla di “diritto cristallizzato” quando un lavoratore matura i requisiti richiesti per l’uscita anticipata dal lavoro entro la data prevista, ma esercita il suo diritto alla pensione in seguito a tale data.
Quindi, chi ha i requisiti della Quota 103 entro il 31 dicembre 2023, potrà esercitare il suo diritto di andare in pensione anche in seguito alla data limite. Così facendo, manterrà le regole previste dalla Quota 103.
Questo “effetto cristallizzazione” vale anche per le quote previste negli scorsi anni. Infatti, chi ha raggiunto i requisiti della Quota 100 (62 anni e 38 di contributi) entro il 31 dicembre 2021 o quelli della Quota 102 (64 anni e 38 di contributi) entro il 31 dicembre 2022 può esercitare ancora il suo diritto con i requisiti previsti da ciascuna tipologia di pensione.
Sono diverse le novità previste dalla Legge di Bilancio 2023 all’interno del sistema pensionistico.
Una novità importante è rappresentata dal Bonus Maroni, un bonus per i lavoratori che, pur avendo i requisiti per il pensionamento anticipato, decidono di continuare a lavorare. La condizione, però, è quella di accettare i requisiti dell’attuale Quota 103 per la pensione futura.
Questo bonus consiste in una decontribuzione del 33%. Ovvero, i contributi IVS che di solito vengono versati all’ente di previdenza verranno corrisposti al lavoratore in busta paga.
Inoltre, è stata confermata la proroga dell’APE sociale, la pensione anticipata per determinati lavoratori che hanno almeno 63 anni e 30 anni (o 36) di contributi versati. Possono beneficiare dell’APE sociale:
Infine, è stata prorogata l’Opzione Donna, ma con alcune modifiche. Questa forma di pensione riservata alle donne verrà limitata a determinate categorie di lavoratrici, ovvero:
La Quota 103 è riservata a coloro che, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, maturano i seguenti requisiti: 62 anni d’età e 41 anni di contributi versati.
La pensione anticipata Quota 103 conviene se la propria pensione non supera i 2600 euro lordi mensili. Questo, infatti, è il tetto massimo previsto.
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Ho più di 18 anni di contributi al 32/12/1995, come verrà calcolato il mio assegno con “quota 103 flessibile”, nel 2023 avrò 62 anni e 42 anni di lavoro.
Cordiali saluti
Buongiorno Massimo,
Se sceglie di andare in pensione nel 2023 con la Quota 103, la sua pensione verrà calcolata con il sistema retributivo per i contributi fino al 31 dicembre 2011 e con il sistema contributivo per gli anni successivi. La limitazione si ha nel caso in cui la sua pensione superi i 2812 euro lordi mensili, in quanto si applicherà questo tetto massimo.
Un saluto 🙂