🧓Qual è l'età minima per andare in pensione?
È possibile andare in pensione con 67 anni d'età.
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Il provvedimento è stato introdotto nel 2000 e, come anticipato, viene erogato esclusivamente ai pensionati che soddisfano determinati criteri reddituali. Pertanto, non è una misura a carattere universale, in quanto alcune categorie di pensionati vengono escluse.
Potranno beneficiare di questa gratifica di fine anno i titolari di tutte le pensioni INPS delle gestioni private ed ex ENPALS. Per ottenere il bonus Natale, è necessario che i titolari di pensione rispettino determinate condizioni:
Nel primo caso, ci si riferisce ai beneficiari di una o più pensioni il cui totale è inferiore all’importo annuo del trattamento minimo incrementato dell’importo del bonus. L’importo è destinato ai pensionati che percepiscono fino a 7.327,32 euro di pensione annua. Fino a un massimo di 7.482,26 euro all’anno, la cifra del bonus sarà pari alla differenza tra l’importo della pensione e l’importo del trattamento minimo.
Per quanto concerne il reddito personale complessivo, si specifica che nel caso in cui vi siano altre fonti di reddito oltre all’assegno pensionistico, l’importo complessivo non deve eccedere quello corrispondente a una volta e mezza il trattamento minimo in vigore nell’anno, fissato a 10.990,98 euro.
Nel caso in cui il beneficiario sia sposato, il reddito coniugale non deve superare un importo pari a tre volte il trattamento minimo vigente nell’anno: in questo caso la soglia è di 21.981,96 euro.
Sono esclusi dal bonus Natale coloro che stanno ricevendo trattamenti previdenziali ed assistenziali erogati direttamente dall’INPS, come ad esempio:
Il bonus natale viene erogato insieme alla tredicesima mensilità nel cedolino pensione del mese di dicembre. Il pagamento, quindi, sarà disponibile a partire dal 1° dicembre 2023, sia presso le banche che presso le Poste Italiane.
Quando parliamo di agevolazioni per i pensionati, è importante ricordare l’esistenza dell’assegno sociale. Si tratta di una forma di pensione pensata per chi non può accedere alla classica pensione di vecchiaia.
Non tutti i cittadini hanno avuto la possibilità di lavorare e quindi di versare contributi allo Stato, o non sono stati in grado di versare la quantità di contributi necessari per poter godere della pensione di vecchiaia. Proprio per garantire questa categoria di cittadini, è stato introdotto l’assegno sociale che consiste nel pagamento di un assegno mensile per 13 mensilità sulla base di determinati requisiti.
L’assegno sociale è rivolto a tutti i cittadini italiani, cittadini comunitari iscritti all’anagrafe del Comune di residenza e cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno con determinati requisiti:
Possono percepire l’assegno sociale in misura piena i soggetti soli (non coniugati) che sono senza alcun reddito e i soggetti coniugati che hanno un reddito totale inferiore a 6.542,51 euro annui. Invece, si percepisce l’assegno in misura ridotta per i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore a 6.542,51 euro annui e i soggetti coniugati con un reddito familiare compreso tra i 6.542,51 euro e i 13.085,02 euro annui.
Per fare richiesta, bisogna rivolgersi all’INPS. Le modalità sono le seguenti:
Una volta inviata la richiesta, il periodo di elaborazione stabilito dall’INPS è di circa 45 giorni. Dopo l’approvazione della domanda, il versamento dell’assegno sociale ha inizio nel primo mese successivo a quello in cui è stata presentata la richiesta.
È possibile andare in pensione con 67 anni d'età.
La pensione di vecchiaia ordinaria prevede la possibilità di lasciare il lavoro a 67 anni di età anagrafica, con almeno 20 anni di contributi previdenziali versati.
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