Dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026 verrà introdotta una nuova misura di supporto economico rivolta agli anziani vulnerabili over 80: l’assegno di assistenza. Questa integrazione si aggiunge all’indennità di accompagnamento, fissata a 531,75 euro, portando il totale mensile a 1.381,76 euro. L’obiettivo principale è coprire le spese di cura e assistenza, sia attraverso lavoratori domestici che tramite servizi forniti da aziende specializzate.
Indice
Requisiti per l’erogazione di assistenza
L’assegno mensile è destinato ai mutilati e invalidi civili tra 18 e 65 anni, con adeguamenti successivi fino a 67 anni. Tuttavia, l’integrazione per gli over 80 è riservata a chi ha un grave bisogno assistenziale riconosciuto dall’Inps e un Isee sociosanitario inferiore a 6.000 euro. È anche necessario essere titolari dell’indennità di accompagnamento o avere i requisiti per ottenerla.
Limitazioni sul reddito e modalità di accesso
Il reddito personale del richiedente non deve superare il tetto annuo di 5.391,88 euro per il 2023. Solo il reddito imponibile Irpef è considerato per il calcolo. Per accedere all’integrazione dal 2025, è indispensabile dimostrare una situazione economica complessa e presentare un Isee sociosanitario adeguato.
Utilizzo del finanziamento di assistenza
Il bonus di 850 euro mensili è riservato a determinati scopi. Può essere utilizzato per pagare lavoratori domestici con contratti conformi ai contratti collettivi nazionali di settore, come stabilito dall’articolo 51 del decreto legislativo n. 81/2015. Inoltre, può essere destinato all’acquisto di servizi di cura da imprese qualificate, in linea con la programmazione integrata regionale e locale.
Incompatibilità con altre prestazioni
L’assegno mensile di assistenza è incompatibile con altre prestazioni analoghe erogate per motivi di servizio, lavoro o guerra, nonché con le rendite INAIL. Tuttavia, il richiedente può optare per la prestazione più vantaggiosa. Non è cumulabile con altre pensioni di invalidità erogate dall’INPS.
Quanto e come pagare
L’importo dell’assegno, stabilito annualmente, è pagato per 13 mensilità. Nel 2023, il valore mensile è di 313,91 euro. I beneficiari possono riscuotere l’assegno presso uffici postali, bancari o tramite accredito su conto corrente. L’integrazione mensile e l’indennità di accompagnamento non sono tassabili e non pignorabili.
La data di inizio e la data di fine
L’assegno mensile viene erogato dal mese successivo alla presentazione della domanda o dalla data indicata nel verbale medico. L’assegno sociale prende il posto dell’assegno di assistenza al raggiungimento dei 65 anni e 7 mesi. La nuova integrazione per gli over 80 terminerà il 31 dicembre 2026.
Adempimenti e controlli annuali
Ogni anno, i beneficiari devono presentare una dichiarazione di responsabilità per confermare il rispetto dei requisiti, incluso l’assenza di impiego o attività marginale che superi i limiti di reddito. Dal 2011, l’Inps collabora con i Centri di Assistenza Fiscale (CAF) per la trasmissione del Modello ICLAV.
Uso improprio e conseguenze
Se l’Inps accerta che il bonus non è stato utilizzato per pagamenti di lavoro di cura o servizi di assistenza, può revocare l’assegno e richiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite. L’indennità di accompagnamento continuerà comunque a essere erogata.
Controllo delle spese e decreto di attuazione
Il budget per l’assegno di assistenza per gli over 80 è limitato a 250 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. L’Inps è incaricato del monitoraggio delle spese e deve informare periodicamente il Ministero del Lavoro e dell’Economia. Sebbene le modalità operative definitive siano in attesa di un decreto attuativo, è previsto che la domanda possa essere presentata sia autonomamente sia con l’assistenza di CAF o patronati tramite procedura telematica.