Il caro carburante è un tema molto dibattuto negli ultimi tempi, a causa della benzina che ha raggiunto dei prezzi insostenibili. In questo contesto, la discussione si è concentrata in particolar modo sulle accise. Questa imposta, ormai presente da molti decenni, è ritenuta inutile e superata da molte persone. Ma cosa sono le accise sulla benzina? Quanto incidono sul prezzo finale? A cosa servono? Il Mio Bonus ti spiega tutto quello che devi sapere sulle accise sul carburante e sul taglio delle accise che non è stato prorogato nel 2023.
Indice
Cosa sono le accise sulla benzina?
Sono delle aliquote forfettarie (fisse), applicate sul prezzo per litro di prodotto venduto. Questo significa che, a differenza di altre imposte, le accise non si applicano in percentuale sul valore del carburante. Pertanto, non sono sensibili alle variazioni di prezzo.
Inoltre, trattandosi di un’imposta sul carburante, le accise riguardano la benzina, il gasolio, il GPL e il metano.
In Italia, le accise sulla benzina sono state introdotte per la prima volta negli anni ‘30. Inizialmente, il loro scopo era quello di sostenere l’economia dello Stato in determinati momenti di “crisi”, caratterizzati da guerre ed eventi sismici.
Fin dalla loro introduzione, le accise non sono mai state eliminate. Avrebbero dovuto essere una misura temporanea per finanziare specifiche esigenze del Paese, ma non sono mai state abolite. Hanno, invece, subito modifiche e alcuni tagli, ma attualmente le accise applicate al carburante sono 19.
In realtà, al giorno d’oggi, parlare di accisa come imposta riferita a una specifica situazione è sbagliato. Queste imposte sono state soppresse nel 1995 e inglobate in modo unitario in un’unica imposta. Nello specifico, questa modifica è stata introdotta dal Decreto legislativo n. 504/1995, ovvero il Testo Unico delle accise (TUA), che ha anche definito chi sono i sogg
A cosa servono?
Le accise sulla benzina sono state introdotte dallo Stato e servono a finanziare le spese pubbliche. Anche se all’inizio avevano lo scopo di far fronte a specifiche situazioni di crisi, oggi rappresentano un’imposta in più che va a finire sulle casse dello Stato.
In realtà, l’accisa sul carburante è un’imposta che lo Stato chiede al produttore o all’importatore, ovvero a poche e grandi società.
Ma, quindi, perché le accise le paghiamo noi cittadini? Perché le imprese di produzione e di distribuzione inseriscono questa imposta nel prezzo del carburante, ovvero l’importo che paghiamo noi in quanto consumatori finali.
Quali sono le accise?
Oggigiorno, le accise non sono più riferite a diversi eventi e situazioni di crisi, in quanto nel 1995 ha avuto luogo una riforma grazie all’introduzione del Testo unico delle accise. Da allora, infatti, le accise vengono considerate in modo unitario e la misura è diventata strutturale.
Tuttavia, le accise applicate sul prezzo del carburante possono essere individuate dai seguenti eventi e sono, in tutto, 19.
Accisa | Importo | Anno |
Guerra d'Etiopia | 0,000981 euro | 1935-1936 |
Crisi di Suez | 0,00723 euro | 1956 |
Ricostruzione dopo il disastro del Vajont | 0,00516 euro | 1963 |
Alluvione di Firenze | 0,00516 euro | 1966 |
Sisma del Belice | 0,00516 euro | 1968 |
Terremoto del Friuli | 0,0511 euro | 1976 |
Sisma dell’Irpinia | 0,0387 euro | 1980 |
Guerra del Libano | 0,106 euro | 1983 |
Missione in Bosnia | 0,0114 euro | 1996 |
Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri | 0,02 euro | 2004 |
Acquisto di autobus ecologici | 0,005 euro | 2005 |
Terremoto dell’Aquila | 0,0051 euro | 2009 |
Finanziamento alla cultura | da 0,0071 a 0,0055 euro | 2011 |
Arrivo migranti successivo alla crisi libica | 0,040 euro | 2011 |
Alluvione Liguria e Toscana | 0,0089 euro | 2011 |
Decreto “Salva Italia” | 0,082 euro (0,113 sul diesel) | 2011 |
Terremoto in Emilia | 0,024 euro | 2012 |
Finanziamento del Bonus gestori | 0,005 euro | 2014 |
Finanziamento del Decreto Fare | 0,0024 euro | 2014 |
Quanto pesano le accise sulla benzina nel 2023?
Prima di dire quanto incidono le accise, bisogna specificare che il prezzo del carburante è composto da 3 valori:
- il costo del carburante;
- l’IVA (22%)
- l’accisa sul prodotto.
Detto ciò, l’ultimo studio effettuato dal MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) e riferito ai prezzi della settimana dal 27 febbraio al 5 marzo 2023, ha individuato il prezzo delle accise sulla benzina.
La seguente tabella mostra i prezzi nazionali al litro in modalità self-service, secondo i dati del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
Prezzo totale | Netto | IVA | Accisa | % accisa | |
Benzina | 1.852,84€ | 790,32€ | 334,12€ | 728,40€ | 39,3126% |
Gasolio | 1.809,06€ | 865,44€ | 326,22€ | 617,40€ | 34,1282% |
GPL | 802,63€ | 510,62€ | 144,74€ | 147,27€ | 18,3484% |
Pertanto, lo Stato incassa tra il 55% e il 36% tra accisa e IVA, a seconda della tipologia di carburante. Questa percentuale equivale a una cifra pari a 3,7 milioni di euro in più nelle casse dello Stato.
Taglio accise benzina: nessuna proroga
Le accise sulla benzina sono un’imposta presente in tutti i paesi, con un peso diverso nei vari Stati. L’Italia è il terzo Paese dell’Unione Europea con le accise più alte. Prima dell’Italia ci sono soltanto l’Olanda e il Regno Unito.
Tuttavia, a causa dell’incremento dei prezzi della benzina causato dalla guerra in Ucraina, la maggior parte dei cittadini si è vista in difficoltà. I prezzi alle stelle hanno provocato molteplici preoccupazioni, in quanto un pieno di benzina era diventata una spesa insostenibile per molti.
Per questo motivo, nel 2022 lo Stato è intervenuto contro il caro carburanti riducendo le accise sulla benzina. Infatti, grazie al Decreto Energia di marzo 2022, il taglio delle accise aveva previsto uno sconto di 30,5 centesimi a litro per benzina e diesel e di 10,5 centesimi per il litro di GPL.
Per tutto il 2022, il taglio accise è stato prorogato e la scadenza fissata è stata il 31 dicembre 2023. Nonostante il perdurare della situazione economica, l’attuale Governo non ha rinnovato la misura per il 2023.
I motivi dello stop al taglio delle accise sono da ricondursi all’onerosità che rappresentava questo sconto per le casse dello Stato. È stato comunicato che, nel 2023, questa misura sarebbe costata 10 miliardi di euro, cifra che può essere destinata ad altre agevolazioni per famiglie e lavoratori in difficoltà.
Agevolazioni contro il caro carburante
Nel 2023 sono tornate le accise sulla benzina, pensando sul costo finale che i cittadini devono sostenere per fare un pieno alla loro macchina. Nonostante ciò, vale la pena ricordare che è ancora in vigore un sostegno economico per aiutare i lavoratori a far fronte all’incremento dei costi della benzina.
Si tratta del Bonus benzina, è un buono di 200 euro che i datori di lavoro privati possono concedere ai loro dipendenti. Detto anche Bonus carburante, in quanto è valido per benzina, gasolio, GPL, metano e per la ricarica di veicoli elettrici.
In realtà, il Bonus benzina è un benefit aziendale, concesso dai datori di lavoro ed erogato sotto forma di voucher nella busta paga dei dipendenti. Nello specifico, questo beneficio spetta ai lavoratori dipendenti privati di:
- aziende private;
- studi professionali;
- enti del terzo settore che svolgono attività non commerciale.