Lavoro

Cuneo fiscale con la Manovra 2025: cosa cambia?

Il 19 Novembre 2024 da Matteo - 4 minuti di lettura

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Come pagare meno tasse nella dichiarazione dei redditi 2023
Con l’avvento della nuova Manovra Fiscale 2025, sono stati molti i bonus che sono stati eliminati e altrettanti che sono stati introdotti; tra i bonus introdotti è presente il taglio del cuneo fiscale, un nuovo vantaggio per le aziende: questo incentivo infatti è un taglio ai costi che le aziende hanno per poter assumere nuovi dipendenti. Con la nuova legge di bilancio infatti cambia il meccanismo di applicazione del cuneo fiscale, dato che in Italia si attesta a 45.6%, tra i numeri più alti nei paesi dell’OCSE.

Che cos’è il cuneo fiscale?

Il cuneo fiscale è la differenza tra quanto percepisce un lavoratore e quanto costa all’azienda. L’azienda infatti, oltre a dover pagare al lavoratore lo stipendio, ha dei costi verso lo stato che deve rispettare: dire che in Italia il cuneo fiscale si attesta al 45.6% vuol dire che se un lavoratore percepisce 25.000€ netti. Il costo totale dell’azienda sarà quindi di 36.400 euro, ben 11.400 euro in più rispetto a quelli che percepisce il lavoratore.

Da cosa è composto il cuneo fiscale?

La differenza tra ciò che percepisce il lavoratore e i costi che l’azienda paga è composta dall’insieme di tasse e contributi previdenziali previsti dalla legge. Rientrano infatti nel gap contributi come:

  • Contributi previdenziali: che vengono trattenuti direttamente dalla busta paga del dipendente e servono a finanziare la previdenza sociale (ad esempio, pensioni, disoccupazione, infortuni sul lavoro).
  • Contributi previdenziali a carico del datore di lavoro: sono versati dal datore di lavoro allo Stato o agli enti previdenziali. Non sempre sono direttamente visibili in busta paga.
  • Imposte sul reddito: come l’IRPEF, che il lavoratore paga sul proprio stipendio lordo.

Come cambia il cuneo fiscale con la nuova manovra?

La nuova manovra finanziaria ha cambiato non solo le percentuali in cui questi contributi vengono versati, ma anche il meccanismo in cui questi vengono applicati: non sarà più infatti riferito a un taglio dei contributi previdenziali da parte dei lavoratori, ma viene introdotta invece una maniera diversa di concepire lo sgravio. Per lavoratori con redditi inferiori a 20.000€ annuali sarà introdotta una combinazione di indennità, mentre per chi ha un reddito superiore, è prevista una detrazione fiscale.

Nuovi cunei fiscali

Reddito annuo complessivo Intervento Dettagli Vantaggi Economici
Fino 20'000€ Indennità basata sul reddito di lavoro dipendente Percentuale calcolata in base al reddito con diverse percentuali che variano dal 7.1% al 4.8% Fino a €1.000 l’anno
€20.001 - €32.000 Detrazione fissa Detrazione pari a €1.000 per l’intero anno, proporzionata al periodo di lavoro Circa €1.000 l’anno
€32.001 - €40.000 Detrazione decrescente Detrazione diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi a €40.000 Vantaggio inferiore a €1.000
€36.000 - €44.000 Beneficio in continuità Vantaggi meno significativi rispetto alle fasce inferiori Vantaggi variabili fino a €1.000

Nuove Aliquote IRPEF per il 2025tasse 104 IRPEF

Il sistema fiscale resta strutturato su tre aliquote principali, mantenendo invariati gli scaglioni di reddito introdotti nel 2024:

  • 23%: per i redditi fino a 28.000 euro.
  • 35%: per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro.
  • 43%: per i redditi superiori a 50.000 euro.

Il governo intende abbassare l’aliquota intermedia del 35% al 33%, a beneficio dei redditi medio-alti (tra 28.000 e 50.000 euro). Implementare l’estensione della soglia per l’aliquota del 35% fino a 55.000 euro rappresenta un intervento significativo, con risparmi che possono arrivare fino a 670 euro annui.

Estensione della No Tax Area e Conguagli

Tra le novità di maggiore impatto c’è l’innalzamento della No Tax Area per i redditi da lavoro dipendente, ora fissata a 8.500 euro, in linea con quella dei pensionati. Questa misura è così suddivisa:

  • Recupero dei benefici non spettanti: Se un lavoratore riceve benefici indebiti, il recupero sarà suddiviso in dieci rate mensili, purché l’importo superi i 60 euro.
  • Credito per i sostituti d’imposta: I datori di lavoro potranno compensare gli sgravi erogati tramite l’ F24 per stipendi fino a 20.000 euro.

Web Tax: cosa cambia?

La normativa sui servizi digitali subisce un’importante revisione, sollevando molte controversie. Fino ad oggi, l’imposta del 3% sui ricavi digitali si applicava esclusivamente alle grandi aziende tecnologiche con oltre 750 milioni di euro di ricavi globali e almeno 5,5 milioni di fatturato in Italia.

Con la nuova legge di Bilancio, questo limite sui ricavi viene abolito. Di conseguenza, l’imposta del 3% sarà estesa a tutte le imprese digitali italiane, colpendo specifiche attività come pubblicità online mirata, vendita di dati utente e servizi di intermediazione, senza considerare il volume complessivo dei ricavi.

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