Attualmente sono in vigore diverse misure per incentivare l’imprenditorialità e la crescita economica del Mezzogiorno. Tra queste troviamo l’incentivo Resto al Sud, rivolto in particolare agli imprenditori e ai liberi professionisti, affinché possano investire nel Sud Italia. In questo modo, si mira a favorire la crescita economica del nostro territorio, con particolare focus sul Mezzogiorno d’Italia. Il Mio Bonus presenta in cosa consiste Resto al Sud, come funziona il contributo e come richiederlo.
Indice
Che cos’è Resto al Sud?
Resto al Sud è il nome dato alla misura che mira ad accrescere l’economia del Mezzogiorno dando una spinta all’imprenditorialità di quelle zone coinvolte.
Infatti, Resto al Sud è un incentivo rivolto agli imprenditori e ai liberi professionisti affinché possano avviare le proprie attività nelle zone del Sud e del Centro Italia. In cambio, questi soggetti possono ottenere delle agevolazioni, tra cui contributi a fondo perduto e finanziamenti.
Introdotto dal Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91, Resto al Sud è una misura strutturale la cui gestione è stata affidata a Invitalia. Negli anni, ha subito delle modifiche in modo da includere sempre più territori e beneficiari, ampliando così il suo raggio d’azione.
Territori inclusi nell’agevolazione
L’iniziativa Resto al Sud riguarda i territori del Centro e del Sud Italia. In particolare, i territori includi sono i seguenti:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia;
- Comuni del “cratere sismico” presenti in Lazio, Marche e Umbria;
- isole minori marine, ovvero:
- Campo nell’Elba;
- Capoliveri;
- Capraia;
- Giglio;
- Marciana;
- Marciana Marina;
- Ponza;
- Porto Azzurro;
- Portoferraio;
- Portovenere;
- Rio;
- Ventotene;
- isole lagunari e lacustri, ovvero:
- laguna veneta: Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, San Giorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Mazzorbo, San Lazzaro degli Armeni;
- laguna di Grado: Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo;
- isole del lago d’Iseo: Monte Isola;
- isole del lago di Garda;
- Comacina (lago di Como);
- isola di San Giulio (lago d’Orta);
- isole del lago Trasimeno: Isola Maggiore e Isola Polvese;
- isole Borromee: Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni.
Resto al Sud: quali sono i requisiti?
Negli anni, il bando Resto al Sud ha incluso sempre più beneficiari, ampliando la platea di richiedenti. Per esempio, nel 2021 è stata estesa la fascia d’età, arrivando fino ai 55 anni. Inoltre, sono state incluse nella misura tutte le isole marittime, lagunari e lacustri del nostro Paese.
Nello specifico, i requisiti per accedere a Resto al Sud sono i seguenti:
- età compresa tra i 18 e i 55 anni;
- essere residenti in uno dei territori ammessi all’agevolazione o trasferirsi entro 60 giorni dall’accettazione della richiesta;
- non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
- non essere titolari di un’attività d’impresa alla data del 21 giugno 2017;
- se liberi professionisti, non essere titolari di Partita IVA per un’attività analoga a quella per cui si sta chiedendo l’agevolazione, nei 12 mesi antecedenti la domanda;
- non risultare beneficiari di altre misure che promuovono l’imprenditorialità, nei 3 anni antecedenti la domanda;
- aver costituito, o stare per costituire, un’impresa individuale o una società, con sede operativa in uno dei territori della misura. Se la società è già stata costituita, la costituzione deve essere avvenuta dopo il 21 giugno 2017.
Come funziona Resto al Sud?
Coloro che soddisfano i requisiti appena elencati, possono ottenere il contributo Resto al Sud, presentando apposita domanda a Invitalia.
L’incentivo si presenta sotto forma di contributo economico, consentendo di coprire il 100% delle spese da sostenere per l’avvio di un’attività imprenditoriale. In particolare, il contributo si suddivide nel seguente modo:
- 50% come finanziamento bancario agevolato;
- 50% come contributo a fondo perduto.
Resto al Sud, oltre a promuovere l’avvio di imprese nel Centro e Sud del nostro Paese, mira anche a promuovere l’imprenditorialità giovanile. Infatti, il bando è aperto a partire dai 18 anni d’età, in modo tale che i giovani con voglia di fare impresa vengano agevolati economicamente.
A quanto ammonta il contributo
Il contributo economico previsto dall’iniziativa Resto al Sud si suddivide in due parti, la cui totalità consente di ricevere un finanziamento pari al 100% delle spese consentite per l’avvio di un’attività imprenditoriale.
Il finanziamento massimo che si può ricevere varia a seconda della tipologia di impresa che si costituisce, ovvero:
- è di 50.000 euro per richiedente
- 200.000 euro in caso di società composte da almeno 4 soci;
- 60.000 euro se si tratta di un’impresa individuale.
Oltre a questo finanziamento, la misura prevede anche un contributo a fondo perduto pari a:
- 15.000 euro per le imprese individuali o le attività professionali svolte individualmente;
- 40.000 euro (massimo) per le società.
Attività finanziabili
Per poter ottenere il finanziamento Resto al Sud, le imprese da costituire devono rientrare in uno dei seguenti settori:
- attività produttive nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di servizi a imprese e/o persone;
- turismo;
- commercio;
- attività di libera professione.
Invece, sono escluse le attività agricole e commerciali sia al dettaglio che all’ingrosso, comprese quelle online.
Spese ammesse nell’incentivo
Per quanto concerne le spese ammissibili, troviamo le seguenti:
- ristrutturazione e manutenzione straordinaria di beni immobili per il 30% della spesa;
- acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, così come programmi informatici e servizi per le tecnologie e l’informazione;
- spese di gestione (materie prime, utenze, canoni di locazione, materiali di consumo) per il 20% della spesa.
Resto al Sud: come fare domanda?
Per ottenere i finanziamenti di Resto al Sud, gli imprenditori devono presentare apposita domanda telematica a Invitalia, attraverso questo portale. Una volta lì, è necessario accedere all’area riservata autenticazione con:
Inoltre, per poter concludere la procedura di richiesta, occorre essere in possesso di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo e solitamente l’iter dura 60 giorni. Durante questo periodo, vengono esaminati i documenti allegati e fissato un colloquio online per valutare il business plan con degli analisti esperti.