Tra i lavoratori autonomi, spesso si sente usare il termine “imprenditore” come sinomino. Innanzitutto, è doveroso chiarire che non hanno lo stesso significato e che l’attività dell’imprenditore è più legata alla produzione e allo scambio di un bene o servizio. Diventare imprenditore può richiedere diversi sforzi, soprattutto economici e in questo ambito entrano in gioco una serie di finanziamenti messi a disposizione dello Stato. Si tratta dei contributi a fondo perduto e che consentono a queste persone di avviare la propria attività. Il Mio Bonus ti presenta nel dettaglio cosa fa la figura dell’imprenditore e quali sono i contributi a fondo perduto attivi in Italia nel 2023.
Indice
Cos’è e cosa fa un imprenditore?
In ambito giuridico, secondo l’art. 2082 del Codice Civile, l’imprenditore è “chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”.
Da questa definizione emerge la centralità dello scambio di beni o servizi all’interno di un’attività di produzione che genera dei risultati. In questa dinamica, infatti, l’imprenditore si assume una serie di rischi d’impresa, in quanto investe in capitale, forza lavoro e non solo per la generazione di risultati.
Pur possedendo una Partita IVA, il ruolo dell’imprenditore non deve confondersi con quello del lavoratore autonomo o del libero professionista.
Il lavoratore autonomo, infatti, non deve necessariamente produrre beni materiali. Nel definire la sua attività assume un ruolo di maggiore importanza la sfera intellettuale rispetto a quella produttiva.
Spesso, il libero professionista fornisce consulenze, ovvero un servizio intangibile. È il caso, degli psicologi, avvocati, consulenti commerciali. Queste figure, infatti, non garantiscono un risultato finito, bensì la realizzazione di un’opera intellettuale.
Come diventare imprenditore?
Diventare imprenditore è il sogno di molti, perché si tende a pensare ad un lavoro senza vincoli, indipendente e che genera molti profitti.
La realtà, però, non è soltanto questa: essere un imprenditore vuol dire assumersi diversi rischi. Dall’investimento di capitale per avviare l’attività alla gestione di numerosi dipendenti. Questi sono soltanto i primi di tanti rischi che deve assumersi un imprenditore.
Prima di tutto, per diventare imprenditore sono richieste molteplici skill. Non si tratta soltanto di competenze tecniche, ma anche delle cosiddette “soft skill” che contribuiscono alla buona riuscita di un progetto.
Le tipologie di imprese che possono essere create sono centinaia e ciascuna persona deve focalizzarsi su quello che sa fare meglio. A partire da ciò, è essenziale individuare un bisogno da soddisfare e un pubblico potenziale con quello specifico bisogno.
Dopo aver individuato un’idea di business e il target di riferimento, occorre sviluppare un business plan, dove si espongono i punti salienti del proprio progetto e si delinea la strategia.
Una volta arrivati al punto in cui tutti gli aspetti dell’idea sono stati analizzati e coperti, bisogna iniziare a dar vita al progetto. In questa fase è necessario circondarsi delle persone giuste: il networking è una parte fondamentale della vita dell’imprenditore.
Grazie al networking si raggiunge anche un altro step indispensabile per l’avvio di un’attività: l’investimento economico. A meno che uno non abbia un ingente capitale da investire nella propria attività, nella maggior parte dei casi si ha bisogno di un supporto economico esterno per avviare il proprio business.
Come aprire un’attività senza soldi?
L’investimento economico, soprattutto iniziale, può rappresentare un grosso ostacolo per l’imprenditore. Infatti, si tende a pensare che senza soldi sia impossibile aprire un’attività, ma non è così.
Infatti, se un’idea imprenditoriale ha del potenziale, allora ci saranno diverse figure disposte a investire in essa. Quello che occorre fare, però, dopo aver sviluppato il business plan e aver svolto tutte le analisi necessarie, è fondamentale validare la propria idea.
Quando si ha in mano un business plan chiaro e un’idea validata, allora si è pronti per cercare dei finanziatori. In questo caso, le strade da percorrere sono diverse e la scelta dipende da fattori, come:
- tipo di attività che si vuole lanciare;
- importo necessario per avviarla;
- fase in cui si trova l’idea.
Infatti, i soggetti a cui un imprenditori può rivolgersi per avviare la propria attività sono i seguenti:
- amici e familiari;
- incubatori e acceleratori;
- crowdfunding;
- business angel;
- venture capital;
- finanziamenti bancari;
- finanziamenti statali.
Amici e familiari
Solitamente, le prime persone a cui un imprenditore si rivolge per ottenere finanziamenti sono le persone più vicine a lui o lei. Si tratta di persone di fiducia, che credono nelle competenze dell’imprenditore e lo supportano nelle sue idee.
Attraverso questa via, l’imprenditore potrebbe trovare una via veloce per ottenere il capitale iniziale, in quanto non ci sono iter da seguire o complesse presentazioni da fare.
Incubatori e acceleratori
Gli incubatori e gli acceleratori sono dei luoghi che aiutano gli imprenditori a dare vita al proprio progetto e a farlo scalare. Infatti, essi fungono da trampolino di lancio, anche se intervengono in momenti diversi, a seconda della fase in cui si trova l’idea.
L’incubatore gioca un ruolo fondamentale nella fase embrionale del progetto, quando è ancora un’idea e ha bisogno di essere sviluppata correttamente
Gli acceleratori, invece, entrano in gioco in una fase successiva, quando la startup già esiste e ha bisogno di un aiuto (per lo più finanziario) per decollare.
In Italia esistono diversi incubatori e acceleratori, alcuni caratterizzati dalla specializzazione in un determinato settore. Per esempio, tra i più famosi troviamo H-Farm a Treviso e Italiacamp a Roma.
Crowdfunding
Il crowdfunding è un tipo di finanziamento collettivo, che tipicamente avviene attraverso una piattaforma online. Esso consiste in una raccolta fondi, dove viene presentato il proprio progetto e si cerca di convincere gli utenti a finanziare il progetto.
Ci sono diverse tipologie di crowdfunding, ma le più utilizzate sono le seguenti:
- lending crowdfunding: i finanziatori prestano del denaro all’imprenditore, attraverso un contratto di mutuo;
- equity crowdfunding: i finanziatori investono una somma di denaro e in cambio ottengono una quota del capitale, diventando soci. In questo modo, si assumono parte del rischio d’impresa.
Business Angel
I Business Angel sono investitori informali con un ingente capitale personale, che decidono di investire in una start-up, in cambio di una quota di partecipazione. Così facendo, se il progetto ha successo, riceve un importante ritorno economico.
Oltre a possedere il patrimonio netto, ha anche un’importante esperienza nel mondo imprenditoriale. Per questo motivo, offre anche supporto manageriale e una rete di networking.
Venture capital
Un’alternativa ai Business Angel sono i Venture capital, società finanziarie che si occupano di realizzare investimenti rischiosi. Anche loro, in cambio di liquidità, ricevono una quota di partecipazione nell’impresa.
Un Venture capital è composto da tanti investitori terzi di vario tipo, che stanziano le proprie risorse. La società si occupa di raccogliere la somma e di stanziarla alla start-up di loro interesse.
Finanziamenti bancari
I finanziamenti bancari sono la tipologia più tradizionale di ottenere finanziamenti. Questa strada consiste nel chiedere un prestito finanziario a una banca o a un istituto di credito, in cambio di garanzie e interessi.
Ottenere un prestito bancario è un’operazione spesso lunga, in quanto l’istituto analizza ogni aspetto dell’azienda. Nonostante ciò, esistono diversi finanziamenti agevolati, destinati a specifiche categorie di imprenditori, come i giovani e le donne.
Finanziamenti statali
Un imprenditore che vuole avviare la propria attività e non ha abbastanza soldi può chiedere anche dei finanziamenti statali. Si tratta di fondi regionali o europei messi a disposizione di enti attraverso dei contributi a fondo perduto o agevolazioni fiscali.
Per parteciparvi bisogna attendere la pubblicazione dei singoli bandi, con tempistiche e requisiti di accesso diversi. Fondamentale, inoltre, è la consegna del business plan, in quanto si partecipa a un concorso tra vari imprenditori con idee diverse.
Dove si trovano i bandi dei contributi a fondo perduto? Trattandosi di finanziamenti pubblici, i contributi a fondo perduto vengono pubblicati sui siti web delle istituzioni locali, regionali o nazionali.
Per trovare i bandi di finanziamenti a fondo perduto, è utile tenere d’occhio il sito web di Invitalia, il sito del MISE (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), ma anche l’apposita sezione del sito dell’Unione Europea.