Lavoro

Decontribuzione Sud: come funziona e a chi spetta

Il 8 Ottobre 2024 da Cristina - 6 minuti di lettura

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Decontribuzione Sud 2022

Per sostenere le aziende del Sud Italia, soprattutto in seguito alla crisi dovuta alla pandemia da COVID-19, il Governo ha introdotto un’agevolazione denominata Decontribuzione Sud. Si tratta di un incentivo fiscale per sostenere i datori di lavoro con sedi nel Mezzogiorno e in zone svantaggiate del nostro Paese, al fine di sostenere e promuovere l’occupazione. Il Mio Bonus ti presenta una guida completa su questa misura economica, che è stata prolungata fino al 2029.

Decontribuzione Sud: novità fino al 2029

requisiti Decontribuzione Sud

Introdotta nel 2020 dal Decreto Agosto, l’agevolazione Decontribuzione Sud ha come finalità quella di sostenere le aziende delle zone meno avvantaggiate del nostro Paese, in particolare quelle ubicate nel Sud Italia.

Questo incentivo si presenta sotto forma di sgravio contributivo. All’inizio era stata prevista una percentuale di esonero pari al 30%, ma solo fino al 2022.

Tuttavia, la Legge di Bilancio 2021 ha esteso l’esonero contributivo fino al 31 dicembre 2029, stabilendo delle percentuali di esonero che man mano diminuiranno nel seguente modo:

  • 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • 20% per gli anni 2026 e 2027;
  • 10% per gli anni 2028 e 2029.

Al giorno d’oggi, la Commissione Europea ha sbloccato i fondi per il finanziamento di questo incentivo fino al 31 dicembre 2022, per far fronte alle conseguenze negative della guerra Russa-Ucraina. A breve l’INPS fornirà indicazioni per l’anno 2023.

A chi spetta l’agevolazione Decontribuzione Sud?

Lo sgravio contributivo previsto dalla Decontribuzione Sud è indirizzato ai datori di lavoro privati. Queste imprese devono avere sede legale in zone svantaggiate del Centro-Sud Italia, nello specifico nelle seguenti Regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.
Importante
Possono beneficiare di questa misura anche le imprese che, pur non avendo sede legale in una di queste Regioni, hanno una o più unità operative in queste zone. In questo caso, però, il datore di lavoro deve ottenere dall’INPS il codice di autorizzazione “0L” (“Datore di lavoro che effettua l’accentramento contributivo con unità operative nei territori del Mezzogiorno”).

Aziende escluse dall’incentivo

A chi spetta l’agevolazione Decontribuzione SudPur avendo sede legale o unità operativa in una Regione del Mezzogiorno, non possono richiedere la Decontribuzione Sud i seguenti soggetti:

  • aziende del settore agricolo;
  • aziende con contratti di lavoro domestico;
  • imprese nel settore finanziario;
  • enti pubblici economici;
  • istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici;
  • enti trasformati in società di capitali;
  • ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato;
  • aziende speciali costituite anche in consorzio;
  • consorzi di bonifica;
  • consorzi industriali;
  • enti morali;
  • enti ecclesiastici;
  • Pubblica Amministrazione.

Come funziona la Decontribuzione Sud?

Come funziona la Decontribuzione SudIl Bonus Decontribuzione Sud consiste in uno sconto sui contributi previdenziali versati dal datore di lavoro per tutti i lavoratori già assunti o che verranno assunti nel periodo in cui l’incentivo è attivo.

L’obiettivo è salvaguardare i livelli occupazionali delle aziende del Sud Italia, contribuendo ad “alleggerire” le spese dei datori di lavoro presenti in zone caratterizzate da svantaggi socio-economici.

Condizioni per il beneficio

Questo beneficio economico riguarda le aziende private presenti nel Mezzogiorno, purché rispettino una serie di vincoli e condizioni:

  • possesso del documento unico di regolarità contributiva (DURC) e quindi la regolarità nel pagamento degli obblighi di contribuzione previdenziale;
  • rispetto delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e altri obblighi legali;
  • rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Importo della Decontribuzione Sud

L’agevolazione Decontribuzione Sud non prevede dei massimali per lo sgravio contributivo di ciascun lavoratore.

I valori degli esoneri, invece, sono pari alle seguenti aliquote applicate alla contribuzione previdenziale prevista da ciascuna azienda:

  • 30% dei contributi previdenziali, fino al 31 dicembre 2025;
  • 20% dei contributi previdenziali, per gli anni 2026 e 2027;
  • 10% dei contributi previdenziali, per gli anni 2028 e 2029.
Attenzione
Tuttavia, non rientrano nello sgravio i premi e i contributi dovuti all’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro).

Durata della Decontribuzione Sud

Sebbene la Legge di Bilancio 2021 abbia stabilito la durata di questa misura economica fino al 31 dicembre 2029, la sua effettiva applicazione è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea.

Come richiedere la Decontribuzione Sud?

Fino ad oggi, l’INPS ha fornito le istruzioni per beneficiare di questo sgravio nel 2022, attraverso le seguenti comunicazioni:

Nello specifico, i datori di lavoro delle aziende incluse hanno accesso all’agevolazione Decontribuzione Sud attraverso le denunce retributive e contributive relative ai loro dipendenti (flusso UNIEMENS).

Cos’è il flusso UNIEMENS?
Il flusso UNIEMENS è la “denuncia obbligatoria che il datore di lavoro, che svolge la funzione di sostituto d’imposta, invia mensilmente all’INPS”. Si tratta, quindi, di una comunicazione che l’azienda deve fare all’INPS con i dati retributivi e le informazioni utili al calcolo dei contributi.

Casi particolari di lavoratori

Esistono delle casistiche per alcuni lavoratori particolari, per cui l’INPS ha fornito specifiche istruzioni e applicazioni.

Decontribuzione Sud per lavoratori somministrati

In caso di lavoratori somministrati, potrebbe sorgere il dubbio qualora il luogo dell’Agenzia di somministrazione non coincida con quello dell’azienda utilizzatrice.

Questo dubbio si presenta, soprattutto, se l’azienda utilizzatrice si trova in una delle zone svantaggiate che possono beneficiare dello sgravio, ma l’Agenzia di somministrazione è altrove.

A questo proposito, l’INPS ha chiarito che bisogna tenere in conto il luogo in cui il lavoratore in somministrazione svolge la propria attività lavorativa. Quindi, se l’unità operativa dell’azienda utilizzatrice è ubicata in una delle Regioni del Centro-Sud Italia, allora può richiedere l’agevolazione.

Cosa si intende per lavoro somministrato?
Il lavoro somministrato è un rapporto di lavoro in cui un’impresa utilizzatrice richiede la prestazione di un lavoratore ad un’Agenzia di somministrazione autorizzata. Esse stipulano un contratto, che può essere a tempo determinato o indeterminato, e l’impresa si impegna a versare una somma in cambio delle prestazioni del lavoratore.

Decontribuzione Sud per lavoratori marittimi

Nel caso dei lavoratori marittimi, che svolgono la propria attività lavorativa a bordo delle navi, la loro sede operativa è la nave stessa.

In questo caso, l’INPS ha specificato che possono beneficiare della Decontribuzione Sud per i lavoratori marittimi le imprese con navi iscritte nei compartimenti marittimi facenti parte delle Regioni ammesse nella misura economica.

Cumulabilità con altri incentivi

La Decontribuzione Sud è compatibile con altri esoneri e/o riduzioni delle aliquote. Ad esempio, è cumulabile con

Importante
Nel caso in cui un’impresa voglia beneficiare della Decontribuzione Sud e, in contemporanea, di altri regimi agevolati per gli stessi lavoratori, allora l’agevolazione verrà applicata sulla contribuzione residua.

Esperta di bonus e agevolazioni e con esperienza nel mondo della comunicazione. Cristina fa parte del team Il Mio Bonus da ottobre 2022 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.


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