Lavoro

Trattamento integrativo 2024: a chi spetta e quando arriva l’ex Bonus Renzi

Il 30 Maggio 2024 da Cristina - 9 minuti di lettura

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Bonus IRPEF 2023

La Legge di Bilancio ha confermato anche per il 2024 l’erogazione del trattamento integrativo, o bonus Renzi. Negli anni, questa agevolazione ha subito più volte delle modifiche, cambiando anche nome. Infatti, è stata introdotta per la prima volta nel 2014 con il nome di Bonus Renzi e prevedeva una somma di 80 euro ai lavoratori dipendenti. Ad oggi, invece, il trattamento integrativo può arrivare a 100 euro mensili, a seconda del reddito percepito. Il Mio Bonus ti offre una guida completa e aggiornata al 2023 sul ex bonus renzi: a chi spetta, come ottenerlo e quali sono le novità.

Che cos’è il trattamenti integrativo?

Il Bonus IRPEF, o trattamento integrativo, è un’integrazione del reddito concessa ad alcune categorie di lavoratori dipendenti, fino a un massimo di 1200 euro annui.

Introdotto nel 2014 dal Governo Renzi, inizialmente prevedeva l’erogazione di un bonus di 80 euro ai lavoratori con reddito da lavoro dipendente non superiore a 26.000 euro.

Con la Legge di Bilancio 2020, il Bonus Renzi è stato abolito e sostituito da un nuovo bonus. Denominato trattamento aggiuntivo, questo Bonus in busta paga prevedeva l’erogazione di 100 euro al mese per i redditi non superiori a 28.000 euro. Questa somma diminuiva in maniera graduale, fino ad azzerarsi, per coloro che avevano un reddito compreso tra 28.000 e 40.000 euro.

La Legge di Bilancio 2022 ha modificato ulteriormente questa misura, riducendo la soglia di reddito per ottenere il contributo. In particolare, questa viene riconosciuta ai lavoratori dipendenti con un reddito complessivo non superiore ai 28.000 euro all’anno.

Nel 2023, il Bonus IRPEF, o ex Bonus Renzi, non ha subito modifiche. Pertanto sono rimasti invariati i beneficiari e i limiti di reddito per ottenere l’agevolazione nella sua misura sia piena che ridotta.

Come funziona il trattamento integrativo?

L’ex Bonus Renzi è un contributo economico erogato dal sostituto d’imposta, tipicamente il datore di lavoro. Infatti, esso compare all’interno della busta paga, nella voce “Trattamento integrativo L. 21/2020”.

Di conseguenza, ai lavoratori dipendenti con un reddito non superiore a 15.000 euro viene riconosciuta una somma, a titolo integrativo, pari a 100 euro al mese.

Per i redditi superiori a 15.000 euro ma fino a 28.000 euro, eventualmente viene riconosciuto un importo ridotto, sulla base di determinate condizioni.

Importante
Il Bonus IRPEF non concorre alla formazione del reddito.

Trattamento integrativo: a chi spetta?

a chi spetta il trattamento integrativoIl Bonus IRPEF spetta a tutti i titolari di reddito da lavoro dipendente o reddito assimilato.

Nello specifico, i beneficiari sono:

  • lavoratori titolari di reddito da lavoro dipendente del settore pubblico e privato;
  • soci lavoratori di cooperative;
  • lavoratori in cassa integrazione o con assegno di solidarietà;
  • collaboratori con contratto a progetto o co.co.co;
  • borsisti, stagisti e tirocinanti;
  • lavoratori socialmente utili;
  • lavoratori delle Forze dell’Ordine;
  • sacerdoti;
  • lavoratrici in congedo di maternità obbligatorio;
  • disoccupati percettori di NASpI, DIS-COLL o disoccupazione agricola;
  • pensionati titolari di pensioni, ma che non percepiscono altre indennità (come il Reddito di Cittadinanza).

Requisiti di reddito

Dal 1° gennaio 2022, il trattamento aggiuntivo è riconosciuto ai titolari di redditi da lavoro o assimilati, tenendo in considerazione due gruppi:

  • per i redditi annui non superiori a 15.000 euro: si percepisce l’intero bonus, pari a 100 euro al mese, quindi 1200 euro annui;
  • per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro: si percepisce la differenza tra l’imposta lorda e le detrazioni, fino a 1.200 euro annui. Il requisito fondamentale è che la somma delle detrazioni superi l’imposta lorda annuale di almeno 1.200 euro.
Detrazioni IRPEF da considerare
  • Redditi da lavoro dipendente, assimilati e da pensione
  • Familiari a carico
  • Prestiti e mutui agrari
  • Mutui immobiliari per la prima casa
  • Spese sanitarie
  • Erogazioni liberali
  • Detrazioni per ristrutturazioni edilizie ed efficientamento energetico
  • Soggetti esclusi dall’agevolazione

    Le seguenti categorie di lavoratori non hanno diritto all’integrazione del reddito:

    • lavoratori autonomi;
    • incapienti, ovvero i lavoratori con un reddito inferiore agli 8.174 euro e che quindi appartengono alla “no tax area”.

    Importo: come si calcola il Bonus Renzi?

    L’importo corrispondente al Bonus IRPEF viene determinato dai sostituti d’imposta, in base ai dati e alle informazioni a loro disposizione.

    Nel dettaglio, il valore è calcolato su una stima della previsione del reddito, simulando il reddito complessivo annuo, e sulla capienza dell’imposta lorda.

    Di conseguenza, i contribuenti con reddito fino a 15.000 euro annui hanno diritto all’intero trattamento integrativo, che viene riconosciuto in quote giornaliere.

    Invece, per i redditi superiori a 15.000 euro e fino a 28.000, il valore del trattamento integrativo diminuisce progressivamente, partendo da 1.200 euro, fino ad azzerarsi.

    In particolare, per calcolare il Bonus IRPEF per chi ha un reddito tra 15.000 e 28.000 euro, occorre prendere la cifra netta di tutte le detrazioni spettanti rispetto all’imposta lorda.

    Aspetto Cambiamenti per il 2024
    Metodo di Calcolo Il metodo di calcolo del trattamento integrativo cambia per adattarsi alla riforma degli scaglioni IRPEF, mantenendo il bonus per i redditi fino a 15mila euro e riducendolo progressivamente fino a 28mila euro.
    Importo del Bonus Rimane invariato: 100 euro al mese, per un totale di 1.200 euro all'anno, per redditi fino a 15mila euro, con riduzione progressiva per redditi fino a 28mila euro in base al calcolo delle detrazioni e dell'imposta lorda.
    Condizioni per il Bonus - Per redditi fino a 15mila euro, l'imposta lorda deve superare le detrazioni spettanti (1.955 euro, ridotte di 75 euro in base ai giorni di lavoro effettivo).
    - Per redditi fino a 28mila euro, il bonus viene applicato in misura ridotta se le detrazioni (familiari a carico, lavoro dipendente, mutui, ecc.) non superano l'imposta lorda dovuta.
    Recupero del Bonus Se il bonus non è stato erogato in busta paga durante l'anno, può essere recuperato tramite conguaglio a fine anno o attraverso la dichiarazione dei redditi (CAF o Agenzia delle Entrate).
    Rinuncia al Bonus Chi sa di non avere diritto al bonus può rinunciare tramite l'INPS, il NoiPA o con una comunicazione al datore di lavoro, per evitare il recupero d'imposta.
    Scaglioni IRPEF La riforma degli scaglioni IRPEF influenza il calcolo del trattamento integrativo, con un nuovo metodo di calcolo per compensare gli effetti dell'accorpamento dei primi due scaglioni.

    Cosa succede se il lavoro non è continuativo nel corso dell’anno? In questo caso, il reddito da considerare è proporzionale al periodo in cui si lavora e quindi vengono versati solo gli importi relativi agli effettivi mesi di lavoro.

    trattamento integrativo: esempio pratico 1
    Prendiamo l’esempio di un lavoratore con contratto dipendente a tempo indeterminato e reddito complessivo pari a 13.000 euro. Nel suo caso può beneficiare del Bonus IRPEF nella misura intera, ovvero 1.200 euro annui suddivisi in 12 mesi.
    Bonus Renzi: esempio pratico 2
    Nel caso in cui vi sia un lavoratore con contratto a tempo indeterminato e reddito pari a 25.000 euro, per sapere se ha diritto al trattamento integrativo bisogna considerare le detrazioni e l’imposta lorda. Se quest’ultima è di 5.600 euro e le detrazioni sono pari a 6.200 euro, allora la differenza è pari a -600. Il trattamento integrativo che gli spetta è di 600 euro annui.

    Conguaglio e restituzione del trattamento integrativo

    Importante
    È fondamentale comunicare al proprio sostituto d’imposta (ad esempio, il datore di lavoro), se si percepiscono altri redditi da lavoro o assimilati. Questo per evitare di dover restituire una parte o la totalità del trattamento integrativo, in sede di dichiarazione dei redditi.

    Conguaglio e restituzione del Bonus RenziInoltre, il lavoratore può richiedere al suo sostituto d’imposta di non ricevere il Bonus IRPEF. È buona norma farlo soprattutto nei casi in cui si disponga di altri redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo, per cui si sa in anticipo di non avere diritto al trattamento integrativo.

    Queste pratiche vengono spesso consigliate, perché dopo la presentazione del modello 730 sono molti i lavoratori obbligati a restituire, in maniera parziale o integrale, il beneficio che avevano precedentemente ottenuto.

    Infatti, in fase di dichiarazione dei redditi può accadere di dover restituire tutta o una parte del Bonus IRPEF, a seconda del calcolo delle detrazioni. Questo scenario può riguardare i contribuenti con reddito tra 15.000 e 28.000 euro, quando trovano il calcolo delle detrazioni nel modello 730 precompilato.

    La restituzione del Bonus Renzi avviene tramite modello F24, il quale verrà consegnato già compilato con i calcoli corretti e le modalità per restituire la somma dovuta.

    Come funziona il conguaglio del Bonus Renzi?

    Per calcolare la somma mensile del Bonus IRPEF occorre fare una stima del reddito complessivo annuale. Trattandosi di una stima, soltanto a fine anno è possibile sapere con certezza se quanto corrisposto nel corso dell’anno era corretto o meno.

    In questa fase di conguaglio, si possono verificare due scenari diversi:

    • il Bonus IRPEF ottenuto ogni mese risulta inferiore a quello spettante. In questo caso, si riceverà il rimborso dell’importo non ricevuto in busta paga;
    • il Bonus IRPEF ottenuto ogni mese risulta superiore a quello spettante. In questo caso, il datore di lavoro deve trattenere dalla busta paga l’eccesso.
    Attenzione
    Se dal conguaglio risulta che al cittadino spetta un rimborso superiore ai 60 euro, allora la restituzione avverrà in 8 rate di pari importo, a partire dalla prima retribuzione in seguito al conguaglio (solitamente quella di dicembre).

    Come recuperare il bonus se non viene erogato?

    Nei primi mesi 2023, è capitato a diversi lavoratori di non ricevere l’ex Bonus Renzi in busta paga, pur avendone diritto. Nello specifico, questo è successo a molti dipendenti con reddito superiore a 15.000 euro, a causa delle modifiche degli scaglioni, con il passaggio da 5 a 4 aliquote.

    Pertanto, le persone con redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro potranno recuperare l’importo in fase di dichiarazione dei redditi. Così facendo, i beneficiari inizieranno a ricevere i rimborsi nella busta paga di agosto.

    Coloro che non hanno ricevuto il trattamento integrativo in busta paga devono aspettare il 2 maggio 2023, primo giorno in cui si potrà fare la dichiarazione dei redditi con il modello 730.

    Trattamento integrativo: come richiederlo?

    Per ottenere l’ex Bonus Renzi non occorre presentare nessuna domanda, in quanto viene erogato in automatico nella busta paga (o negli assegni mensili dell’INPS).

    L’erogazione da parte dei sostituti d’imposta viene effettuata sulla base delle informazioni a loro disposizione.

    Nella dichiarazione dei redditi, spetterà poi all’individuo rendere conto del reddito lordo effettivo, del Bonus totale ricevuto e delle deduzioni presentate. È sulla base di questi importi individuali che sarà determinata un’eventuale correzione finanziaria.

    Perché rendere conto del reddito?
    I dipendenti che ricevono più di un reddito, per esempio se hanno diversi lavori part-time, devono stare molto attenti. In questo caso, se non viene fatta la notifica, ogni datore di lavoro emetterà un Bonus Renzi e in fase di dichiarazione dei redditi il contribuente dovrà restituire l’eccedenza ingiustamente ricevuta.

    In alternativa, se non ricevuto in busta paga, il Bonus IRPEF può essere erogato in una di queste modalità:

    • conguaglio a fine anno da parte del datore di lavoro;
    • in fase di dichiarazione dei redditi.

    Bonus IRPEF: come recuperarlo nel 730?

    Chi, per scelta o meno, non ha ricevuto in busta paga il trattamento integrativo, può richiederlo all’Agenzia delle Entrate con la dichiarazione dei redditi. Infatti, se il datore di lavoro non ha erogato il contributo, è possibile indicarlo nel modello 730/2023 (precompilato o cartaceo).

    Nel caso in cui non sia stato corrisposto il Bonus IRPEF, ma si hanno i requisiti per riceverlo, bisogna riferirlo nel rigo C14 del quadro C, all’interno del modello 730.
    Altre domande frequenti

    Esperta di bonus e agevolazioni e con esperienza nel mondo della comunicazione. Cristina fa parte del team Il Mio Bonus da ottobre 2022 ed è a vostra disposizione se avete dubbi, domande o curiosità sul tema.


    Fai una domanda al nostro esperto


    La sua richiesta
    • Marco Berardini

      Ho fatto domanda per il bonus Renzi presso il CAF quando ho fatto il 730 nel 2023 ma ancora non l’ho ricevuto (gennaio 2024). Quando mi verrà erogato? Grazie

      • Andrea

        Buongiorno sig. Marco,
        le consiglio di rivolgersi all’INPS ai seguenti numeri: 803164 (gratuito da rete fissa) o 06164164 (da rete mobile).
        Un saluto

    • Veruska contu

      Buongiorno, con un reddito di €18.051,40 imposta lorda di €4.212,85 detrazioni da lavoro €2820,59 detrazioni spese mediche € 556,72 . Ho diritto al bonus Renzi nel 730 precompilato?

      • Cristina

        Buongiorno,
        Non penso, perché il requisito fondamentale è che la somma delle detrazioni superi l’imposta lorda annuale di almeno 1.200 euro.

        Un saluto

    • Andrea cantelli

      Ciao buonasera. Io sono stato licenziato a metà gennaio 2022 e ricevo la naspi da marzo 2023 ed anche il bonus Renzi. Vale anche per me il fatto che viene erogato per 12 mesi, o il fatto che a gennaio 2023 lavoravo, mi pregiudica qualche cosa e mi interrompono l erogazione? Grazie per la risposta.

      • Cristina

        Buongiorno,
        Non dovrebbe pregiudicare nulla.

        Un saluto

    • Paola Crocetta

      Buongiorno,
      Ho un reddito annuale lordo compreso tra 15.000 e 28.000 euro.
      L’imposta lorda indicata nella mia busta paga è di 3.821,78 euro e il totale è delle detrazioni godute è di 1.261,64 euro.
      Nella mia busta paga non trovo nessuna voce relativa al bonus Irpef.
      Mi spetta il Bonus Irpef?
      Se sì, in che misura?
      grazie mille per una sua risposta.
      Cordiali saluti
      Paola Crocetta

      • Cristina

        Buongiorno,
        Purtroppo temo di no. Per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro si percepisce la differenza tra l’imposta lorda e le detrazioni, fino a 1.200 euro annui. Il requisito fondamentale è che la somma delle detrazioni superi l’imposta lorda annuale di almeno 1.200 euro (non mi sembra il suo caso).

        Un saluto

    • Lorenza Sinatra

      Buongiorno scrivo a nome di una mia amica che ha forti dubbi sull’argomento, la informo che nel 2022 ha ricevuto due CU in quanto in corso d’anno ha cambiato lavoro. La somma dei due redditi è pari a Eur 18.715,00. Ha un Imposta Lorda pari ad Eur 4.379,00 ed il totale delle detrazioni è di Eur 3.463,00. Nel 730 precompilato le 1.200 Euro che aveva percepito nel corso dell’anno, le trova indicate nel Rigo 70 del 730 stesso (Restituzione trattamento integrativo non spettante). E’ corretto?
      Grazie

      • Cristina

        Buongiorno,
        Purtroppo non ti so dire se è corretto o meno, perché non ho capito se la tua amica nel corso dell’anno ha ricevuto il trattamento integrativo in busta paga, oppure se non l’ha ricevuto e deve ottenerlo in fase di dichiarazione dei redditi. Ti consiglio di rivolgerti a un CAF 🙂

        Un saluto!

    • Sonia Pasquato

      Con un reddito di 32.000 non mi spetta il bonus, inserito nel rigo C14 della dic 730 non si deve far altro? Non spetta in parte se rimangono detrazioni da recuperare? Grazie

      • Cristina

        Buongiorno,
        il Bonus IRPEF spetta solo in caso di reddito non superiore a 28.000 euro.

        Un saluto

    • Bruna Rocchi

      Buongiorno sono al secondo anno di naspi ottobre é ultimo mese l hanno scorso ho preso tutto l hanno il bonus integrativo da gennaio 2023 ke nn lo ricevo più ho fatto anke il 730 ma ancora nulla il mio isee è 12.000 perciò ne avrei diritto ma nn capisco grazie

      • Cristina

        Buongiorno,
        Ti consiglio di rivolgerti direttamente all’INPS o a un ente di patronato che può analizzare la tua situazione. Purtroppo io, senza conoscere i dettagli ma soltanto l’ISEE che mi hai detto, posso soltanto dirti che dovresti averne diritto.

        Un saluto

    • Maurizio

      Salve, ho un reddito inferiore a 22000€ e ho scelto di non percepire le 100€ mensilmente. Ora sto utilizzando il 730 precompilato per recuperarlo riferendolo nel rigo C14 del quadro C, che tra l’altro era già compilato correttamente in automatico. Nel riepilogo del 730 mi sembra proprio che non sia stato calcolato perché è più o meno quanto mi è stato rimborsato anche negli anni precedenti senza che fossero considerate le 100€. Come faccio a capire se e quanto mi spetta e in caso mi spettassero quando e come le riceverei? Grazie

      • Cristina

        Buongiorno,
        Se il rigo è già compilato correttamente, nel calcolo finale dovrebbe essere preso in considerazione. Chiaramente, non conoscendo la tua situazione reddituale, non posso sapere quanto ti spetta. Per quelle cose bisognerebbe rivolgersi a un CAF, a un commercialista o fare autonomamente.

        Un saluto!

    • Francesca Anastasi

      Buonasera, il mio cu consegnatomi nel 2023 è di 14,840 euro ho percepito 1200 euro trattamento integrativo nelle buste paghe del 2022. Da gennaio 2023 non ho percepito piu il trattamento integrativo come recuperarlo per il 2023 visto che presumibilmente anche quest anno il mio reddito sarà sotto i 15,00 euro ho già fatto fare a un caf il 730 e c’è scritto che ho percepito il trat integ. Di 1200 euro per il 2022, e per il 2023 cosa devo fare per recuperarlo? Grazie

      • Cristina

        Buongiorno,
        Se non lo ricevi già in busta paga, devi aspettare il periodo della dichiarazione dei redditi 2024, che si riferirà al periodo d’imposta 2023.

        Un saluto!

    • Gardoni Donatella

      Scusatemi nel 2022 nn ho fatto la dichiarazione dei redditi perché il mio cud è di 7.821. 38 mi aspetta il bonus Renzi? Se si posso chiedere alla inps di avere arretrati???

      • Cristina

        Buongiorno,
        Non posso sapere se ti spetta o meno il Bonus Renzi, perché non conosco la tua situazione lavorativa e reddituale. Ma se hai i requisiti che abbiamo scritto nell’articolo allora dovresti averne diritto. Quindi, se non ricevi già il trattamento integrativo nella busta paga, devi fare la dichiarazione dei redditi quest’anno per ricevere le somme di tutte le mensilità del 2022.
        Invece, se il tuo reddito annuo è di 7.821,38 euro, allora non hai diritto al bonus, perché rientri nella fascia di popolazione definita “incapiente”, ovvero appartenente alla “no tax area” (i lavoratori con un reddito inferiore agli 8.174 euro già sono detassati).

        Un saluto!

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