👨🏻 Congedo di paternità: quanti giorni?
Il congedo di paternità obbligatorio ha una durata di 10 giorni, non frazionabili ad ore, ma che possono essere fruiti in via non continuativa.
Quando nasce un figlio, entrambi i genitori hanno diritto ad un periodo di astensione dal lavoro per occuparsi del nascituro e abituarsi alla loro nuova vita. Si tratta, infatti, di un periodo di congedo che spetta sia alla madre che al padre, con caratteristiche e requisiti diversi. Nel caso del padre, il congedo di paternità è diventato una misura strutturale solo di recente, nel 2022. Il Mio Bonus ti offre una guida completa sul congedo di paternità: come funziona, quali sono i requisiti e quanto dura nel 2023.
Indice
Sebbene questa misura sia stata introdotta nel 2012, soltanto nel 2022 è diventata strutturale. In questo modo, il congedo di paternità diventa a tutti gli effetti un diritto per i padri. Esso, pertanto, non può essere negato dai datori di lavoro.
Si tratta di un periodo di congedo di 10 giorni retribuiti, che permette al genitore padre di instaurare un legame col proprio figlio e di aiutare la madre nelle faccende domestiche e familiari.
Questo congedo obbligatorio spetta a tutti i lavoratori dipendenti delle seguenti categorie:
Per i dipendenti delle prime due categorie, questo diritto viene riconosciuto anche se il rapporto di lavoro cessa o viene sospeso. Invece, per i lavoratori domestici e agricoli, deve sussistere un rapporto lavorativo attivo.
Tuttavia, non hanno diritto al congedo di paternità i lavoratori:
Il congedo ha una durata di 10 giorni, da fruire obbligatoriamente tra i 2 mesi precedenti al parto e i 5 mesi successivi all’evento.
Nello specifico, si tratta di 10 giorni lavorativi, che non possono essere frazionabili ad ore. Inoltre, questi giorni possono essere fruiti anche in via non continuativa.
La durata nel periodo di paternità non cambia in caso di parto gemellare: i giorni in quest’ultimo caso sono sempre dieci.
I neo padri possono fruire dei loro 10 giorni di congedo:
In caso di parto prematuro o fortemente prematuro, il periodo di fruizione successivo al parto (pari a 5 mesi) rimane invariato, per cui il padre ha ancora tempo per poter fruire dei suoi 10 giorni di congedo.
Il congedo di paternità rimane valido anche nell’ipotesi di morte perinatale del bambino. Questo scenario si ha in caso di decesso:
Qualora si verificasse uno di questi due scenari, il padre ha ancora diritto alla fruizione del congedo di paternità entro e non oltre 5 giorni dalla nascita (che, nel primo caso, coincide con quella del decesso).
Infine, il congedo di paternità spetta anche ai papà adottivi o affidatari. Infatti, in caso di adozione o affidamento, i 5 mesi di fruizione si calcolano a partire dalla data di arrivo del minore in famiglia.
Durante il periodo di astensione dal lavoro, ai padri spetta un’indennità pari al 100% della loro retribuzione.
In particolare, l’articolo 23 del Testo Unico specifica che per “retribuzione” s’intende la “retribuzione media globale giornaliera”
L’importo del congedo di paternità è a carico dell’INPS, anche se viene anticipata dal datore di lavoro in busta paga. In seguito, infatti, l’azienda recupera l’intera somma in sede di versamento dei contributi con modello F24.
Tuttavia, vi sono dei casi in cui la somma viene versata direttamente dall’INPS al beneficiario.
Per beneficiare del congedo di paternità esistono due modalità diverse, a seconda del soggetto preposto all’erogazione dell’indennità.
Se il padre riceve il pagamento dal datore di lavoro, allora la domanda deve essere fatta direttamente a quest’ultimo, in forma scritta. Nella comunicazione occorre specificare i giorni di assenza: la domanda deve essere fatta con un anticipo non inferiore a 5 giorni.
Invece, se il pagamento avviene direttamente dall’INPS, allora i lavoratori padri devono rivolgersi direttamente all’Istituto, secondo una delle seguenti modalità:
Quando nasce un figlio (o arriva in famiglia un bambino), sono diversi i congedi che possono essere fruiti dalla madre e dal padre.
In questo articolo, si parla del congedo paternità obbligatorio. Esso deve essere fruito dal padre lavoratore attraverso l’astensione dal lavoro per 10 giorni lavorativi.
La madre lavoratrice, invece, ha diritto al congedo di maternità obbligatorio di 5 mesi e con una retribuzione pari all’80% della retribuzione corrisposta nel mese precedente all’inizio di fruizione della maternità.
Infine, l’INPS prevede anche un congedo facoltativo, il congedo parentale. Si tratta di un periodo di astensione lavorativa di 9 mesi, fruibile da entrambi i genitori in maniera ripartita. A differenza dei congedi obbligatori, in questo caso si ha tempo fino al 12º anno di vita del figlio per la sua fruizione.
Il congedo di paternità obbligatorio ha una durata di 10 giorni, non frazionabili ad ore, ma che possono essere fruiti in via non continuativa.
I 10 giorni di congedo di paternità sono giorni lavorativi.
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