Fino all’inizio del 2021, lo Stato prevedeva una misura economica per le famiglie con almeno tre figli. Infatti, essere una famiglia numerosa porta con sé infiniti vantaggi e aspetti positivi, ma spesso si attraversano momenti di difficoltà economica. Le spese, infatti, devono essere moltiplicate e le sfide sono diverse. Scopri insieme al Il Mio Bonus come funzionava il Bonus terzo figlio, ora inglobato all’interno dell’Assegno Unico e Universale.
Indice
Bonus terzo figlio nel 2022
L’arrivo dell’Assegno unico e universale ha portato con sé l’abrogazione di tutte le misure economiche a sostegno delle famiglie con figli a carico.
Infatti, nel 2022, questo bonus per le famiglie numerose poteva essere richiesto fino al 28 febbraio, per poi lasciare spazio al nuovo Assegno unico. Tuttavia, verrà erogato fino alla scadenza di ciascuna domanda e poi sparirà del tutto.
Assegno familiare: che cos’era?
Il Bonus terzo figlio era una misura economica erogata dall’INPS ma gestita dai Comuni per aiutare le famiglie con almeno tre figli minorenni.
Avere una famiglia numerosa comporta delle grosse responsabilità e un aiuto economico, seppur modesto, può rappresentare un aiuto significativo.
Chi poteva richiedere il Bonus terzo figlio?
Avevano diritto a beneficiare del Bonus terzo figlio le famiglie con:
- almeno tre figli minorenni a carico;
- ISEE inferiore a 8955,98 euro.
Requisiti da soddisfare
Le famiglie con almeno tre figli a carico e in difficoltà economiche dovevano anche soddisfare i seguenti requisiti:
- cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria con regolare permesso di soggiorno;
- almeno uno dei due genitori e i tre figli minorenni devono appartenere allo sesso nucleo familiare.
I requisiti dovevano essere soddisfatti dal richiedente al momento della domanda.
Se la domanda era presentata nel gennaio dell’anno successivo a quello relativo alla richiesta della sovvenzione, il richiedente doveva fare riferimento ai requisiti vigenti al 31 dicembre precedente.
Bonus terzo figlio: importo
Ogni anno, l’importo del Bonus terzo figlio veniva ricalcolato secondo i dati ISTAT e la sua decorrenza iniziava il 1° gennaio dell’anno in cui si verificavano le condizioni e i requisiti del richiedente.
Per questo motivo, se si verificavano le condizioni durante il corso dell’anno, ad esempio a metà aprile, il Bonus terzo figlio partiva da tale mese (dal 1° aprile).
Allo stesso modo, però, se uno dei tre figli minori veniva affidato a una terza persona o diventava adulto, il pagamento terminava anticipatamente.
Assegno familiare: come fare domanda?
Le domande per il Bonus terzo figlio dovevano essere presentate al proprio comune di residenza, anche se poi spettava all’INPS erogare la somma.
La scadenza per la presentazione della domanda scadeva il 31 gennaio dell’anno successivo a quello per godere del beneficio. Quindi, per i bonus del 2022 bisognava fare la domanda entro e non oltre il 31 gennaio 2021.
Ciascun Comune adottava dei moduli da compilare e dei documenti diversi, ma di solito erano i seguenti:
- documento d’identità valido;
- certificato ISEE.
Una volta raccolta la documentazione, il Comune controllava che tutte le condizioni fossero soddisfatte. Entro 30 giorni inviava una comunicazione alla persona interessata sull’esito della domanda e, se la domanda veniva accettata, la stessa amministrazione informava l’INPS di procedere al pagamento.
Comunicare cambiamenti di residenza
Qualsiasi cambiamento nella famiglia dopo la presentazione della domanda doveva essere prontamente comunicato al Comune, compreso un cambio di residenza.
Ad esempio, se la residenza veniva trasferita in un altro Comune, la procedura con il Comune che aveva concesso il beneficio veniva interrotta e l’interessato doveva presentare una nuova domanda al nuovo Comune di residenza. Ad ogni modo, era il Comune che aveva concesso il Bonus ad essere responsabile dei controlli e delle eventuali misure di revoca.
Modalità di pagamento
L’erogazione del Bonus terzo figlio non avveniva in maniera mensile, bensì ogni 6 mesi in modo posticipato. Di conseguenza, le famiglie ricevevano 6 mensilità alla volta (più la “tredicesima” alla fine del secondo semestre).
Tuttavia, la data di pagamento della somma non era uguale per tutti. Indicativamente avveniva a luglio per la prima tranche e a gennaio dell’anno successivo per la seconda.
Era possibile controllare lo stato del pagamento accedendo al Fascicolo previdenziale INPS, nella sezione “Prestazioni e pagamenti”, presente nel sito web dell’Istituto.
Compatibilità con altri Bonus
Il Bonus terzo figlio era cumulabile con altre prestazioni familiari e non rappresentava un reddito ai fini fiscali e previdenziali.
Nello specifico, questo Assegno poteva essere cumulato con l’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), un sostegno economico che spetta alle famiglie di alcune categorie di lavoratori e titolari di pensioni.
Esiste ancora il bonus terzo figlio?
Buongiorno,
Non esiste più ed è stato inglobato all’interno dell’Assegno unico e universale.
Un saluto