Cos’è il bonus spesa Natale e a chi spetta

Il bonus spesa Natale costituisce un aiuto finanziario attraverso una carta prepagata. L’importo erogato ammonta a 382,50 euro e viene caricato su una carta prepagata Postepay, consegnata alle famiglie aventi diritto.

Il bonus è riservato in particolare alle famiglie con un reddito limitato, con un ISEE non superiore a 15.000 euro. La priorità è data ai nuclei familiari composti da almeno tre membri, con particolare attenzione a coloro che hanno figli nati entro il 31 dicembre 2009 o il 31 dicembre 2005. È fondamentale che tutti i membri del nucleo familiare siano registrati nell’Anagrafe della Popolazione Residente.

L’assegnazione del bonus spesa segue, quindi, un ordine preciso di priorità:

• famiglie composte da almeno 3 membri, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
• famiglie composte da almeno 3 membri, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
• famiglie composte da non meno di 3 membri.

Successivamente a questi gruppi che hanno priorità, vi sono tutte le altre famiglie con meno figli o in generale meno componenti del nucleo familiare e un ISEE fino a un massimo di 15.000 euro.

I negozi convenzionati

Tra le catene di negozi che aderiscono all’iniziativa figurano Federdistribuzione, Ancc Coop, Fida Confcommercio, Ancd Conad, Fiesa Confesercenti, Coop, Unicoop, Conad, DocRoma, Supersconti Supermercati e Todis. I negozi appena elencati permettono, quindi, di usare il bonus per l’acquisto di prodotti alimentari.

Come ottenere il bonus spesa 

Per usufruire del bonus spesa, non è necessario presentare alcuna domanda. È l’INPS, infatti, a gestire automaticamente l’erogazione, selezionando i beneficiari tra coloro che soddisfano i requisiti. I destinatari riceveranno poi una lettera dal Comune con le istruzioni per ritirare la Postepay presso Poste Italiane.

La carta rilasciata per usufruire del bonus è valida dal momento in cui si ritira, potrà quindi essere utilizzata subito per fare acquisti presso i negozi convenzionati che vendono generi alimentari.

Quando arriva il bonus spesa

La carta del bonus spesa è stata rilasciata ai beneficiari a partire dal 18 luglio 2023, ciò significa che a partire da questa data i Comuni hanno inviato la comunicazione, tramite lettera o SMS ai beneficiari.

Numerosi comuni hanno effettuato le procedure con ritardo, pertanto le carte sono ancora in fase di distribuzione. Salvo modifiche, il contributo sulla carta del bonus spesa del 2024 sarà riassegnato a partire dai primi mesi del 2024.

Cosa si può acquistare

Il bonus spesa permette di acquistare solo beni alimentari di prima necessità, nello specifico si tratta di:

• carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole;
• pescato fresco;
• latte e suoi derivati;
• uova;
• olio d’oliva e di semi;
• prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria;
• paste alimentari;
• riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale;
• farine di cereali;
• ortaggi freschi, lavorati;
• pomodori pelati e conserve di pomodori;
• legumi;
• semi e frutti oleosi;
• frutta di qualunque tipologia;
• alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula);
• lieviti naturali;
• miele naturale;
• zuccheri;
• cacao in polvere;
• cioccolato;
• acque minerali;
• aceto di vino;
• caffè, tè, camomilla.

Lista Comuni

Nonostante non fosse obbligatorio, molti Comuni hanno reso pubbliche le liste dei beneficiari della carta rilasciata per il bonus spesa. Attualmente, sono accessibili diverse graduatorie del 2023 direttamente consultabili sui siti web dei Comuni. Non esiste una lista ufficiale, quindi è necessario controllare sul sito del Comune di residenza per scoprire se si ha diritto al bonus di 382,50 euro.

Ricordiamo che a ogni Comune è assegnato un numero di carte calcolato in questo modo:

• una quota pari al 50% del numero totale di carte, che è ripartita in proporzione alla popolazione residente in ciascun Comune;
• una quota pari al restante 50%, che è distribuita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun Comune e il valore del reddito pro capite medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.