I nonni sono una parte fondamentale del funzionamento della nostra società. Sono una figura regolare alla porta delle scuole e nei parchi della città. Si prendono cura dei loro nipoti per molte ore mentre i genitori lavorano. Così, quasi senza volerlo e spesso senza esserne consapevoli, diventano i principali educatori all’interno della famiglia. Con questa nuova struttura del nucleo familiare, i nonni sono passati da un ruolo di sostegno a una figura di riferimento nello sviluppo emotivo e personale dei loro nipoti. Per aiutare le famiglie a far fronte alle difficoltà causate dall’emergenza COVID-19, il Governo ha introdotto una serie di misure, tra cui il Bonus Nonni. Così facendo, ha permesso ai nonni di prendersi cura dei loro nipoti mentre i genitori dovevano recarsi al lavoro. Il mio Bonus ti presenta il Bonus Nonni Baby Sitter, in vigore nel biennio 2020-2021.
Indice
Bonus Nonni: la decisione del Governo nel 2022
Il provvedimento, varato dal Governo nel 2021, prevedeva il versamento di un massimo di 1.200 euro per famiglia, da utilizzare per pagare babysitter, zie, zii, nonni o qualsiasi parente non convivente che si fosse occupato dei bambini per un certo periodo di tempo.
Infatti, con la fine dello stato di emergenza, molti aiuti economici legati alla situazione vissuta negli anni precedenti hanno visto la loro fine. Tra questi troviamo, infatti, il Bonus Nonni.
Bonus Nonni: che cos’era?
Ufficialmente chiamato Bonus Baby Sitter, il Bonus Nonni è stato introdotto nel 2020 come aiuto economico per i genitori affinché potessero permettersi un aiuto con i propri figli.
Infatti, l’emergenza COVID-19 aveva portato con sé una serie di conseguenze negative per le famiglie, tra cui la chiusura delle scuole.
In cosa consisteva il Bonus nonni?
Il Bonus Nonni consisteva in una somma per pagare qualcuno che si prendesse cura dei propri figli. Baby-sitter, zii, nonni o qualsiasi parente: la condizione affinché venisse riconosciuto il Bonus era che la persona non vivesse in casa con i genitori e i figli.
Bonus Nonni Baby Sitter: perché in molti l’hanno chiamato così?
Con il decreto n. 30 del 13 marzo 2021, il governo aveva stabilito un nuovo piano di sostegno per affrontare l’emergenza Coronavirus, rivolto alle famiglie in difficoltà e ai genitori lavoratori i cui figli minori erano stati colpiti dall’infezione da Covid-19, in quarantena o a distanza.
Il contributo poteva essere utilizzato anche per pagare i servizi dei nonni, purché non conviventi. Per questo motivo, molte persone hanno iniziato a riferirsi a questa misura di sostegno come al Bonus Nonni Baby Sitter: infatti, molte famiglie hanno approfittato della possibilità di pagare i nonni o altri membri della famiglia.
Quali erano i requisiti per ottenere il Bonus Nonni?
Per poter richiedere il Bonus nonni Baby Sitter, i genitori dovevano rientrare in una delle seguenti categorie:
- dipendente del settore privato;
- dipendente del settore pubblico, ma solo se medici, tecnici di laboratorio o radiologia, infermieri o forze dell’ordine;
- lavoratori iscritti alla Gestione separata;
- lavoratori iscritti a una Cassa privata;
- liberi professionisti autonomi.
Invece, la persona che assumeva il ruolo di “tata” doveva avere i seguenti requisiti:
- doveva essere assunta con regolare contratto;
- doveva risultare iscritta all’INPS;
- non doveva avere la residenza nello stesso luogo dei genitori.
Incompatibilità del Bonus
Il Bonus Nonni non poteva essere richiesto se uno dei genitori si trovava in uno dei seguenti scenari:
- aveva la possibilità di lavorare in remoto;
- si trovava in congedo parentale;
- era disoccupato o non lavoratori (quindi era in casa e poteva occuparsi del bambino);
- percepiva qualsiasi tipo di sussidio al reddito, come la cassa integrazione o la NASpI.
Bonus Nonni: come richiederlo?
Per usufruire del Bonus Nonni, bisognava presentare una domanda all’INPS, secondo le classiche modalità messe a disposizione:
- via telematica, accedendo con le credenziali personali del genitore che chiedeva la prestazione di babysitting ai parenti;
- rivolgendosi a un ente di patronato;
- contattando il Contact Center.
Quindi, una volta accolta la domanda del Bonus, il richiedente doveva recarsi sul proprio Libretto Famiglia e approvare la ricezione del Bonus. Questa procedura doveva essere effettuata entro 15 giorni dalla ricezione del messaggio dell’INPS. I soldi accreditati sul Libretto dovevano essere inviati al/alla baby sitter, che a sua volta doveva possedere un Libretto Famiglia.
Sono pensionato da anni accudiamo mio nipote mia moglie e casalinga non abbiamo mai chiesto bonus ma ora i tempi sono stretti x i pensionati posso avere il bonus Nonni premetto che mio nipote ha 12 anni
Buongiorno,
Come riporta l’articolo, purtroppo il Bonus nonni non è più in vigore.
Un saluto
per il periodo covd 2020 lo stato a dato bonus a destra e sinistra lo preso beby sitter ero in pensione con quota cento e mi anno sottratto anno di pensione. grazie
Buongiorno,
Non ho capito la sua domanda, se per favore può riformularla sarò contenta di aiutarla!
Un saluto 🙂