La questione del cosiddetto “Bonus Befana” da 100 euro è tornata al centro del dibattito economico e potrebbe essere prevista per la fine del 2024. Il governo sta considerando l’inclusione di questo contributo una tantum, destinato alle famiglie con un reddito inferiore a 28.000 euro, nel decreto omnibus attualmente in discussione al Senato, come confermato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo in un’intervista del 17 settembre. Il bonus, inizialmente previsto per gennaio, potrebbe essere anticipato a dicembre e aggiunto alla tredicesima mensilità con l’obiettivo di fornire un sostegno concreto per le festività natalizie.
Misure fiscali aggiuntive per il sostegno alle famiglie e al ceto medio
“Diventerà un bonus di Babbo Natale“. Martedì 17 settembre, il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha confermato ai giornalisti alla Camera la possibilità di anticipare il cosiddetto Bonus Befana alla fine del 2024. Il contributo è di 100 euro lordi una tantum per le famiglie con un reddito complessivo inferiore a 28.000 euro. Leo ha anche affermato che sta valutando l’inclusione di questo bonus nel decreto omnibus che attualmente è in discussione al Senato.
La tassazione è eccessiva. Il viceministro ha sottolineato che la classe media deve sopportare un carico fiscale eccessivo: quando qualcuno guadagna meno di 50.000 euro all’anno, non è considerato ricco. Leo ha spiegato: “Abbassare le tasse per il ceto medio è fondamentale, ma deve essere fatto individuando le risorse necessarie”. Si sta anche discutendo di una possibile riduzione del secondo scaglione Irpef, che abbasserà l’aliquota per i redditi fino a 60.000 euro dal 35% al 33%. In un’intervista, Leo ha dichiarato: “Abbiamo già ridotto gli scaglioni Irpef da quattro a tre. Questa ipotesi è ragionevole e corrisponde alla riforma fiscale. Tuttavia, tali interventi devono essere accompagnati da politiche che promuovano l’occupazione, aumentino il potere d’acquisto e migliorino l’accesso ai servizi.
Ipotesi sulla riduzione delle tasse sulle tredicesime. Inoltre, è in discussione la possibilità di eliminare la detassazione delle tredicesime: “Si potrebbe considerare se ci fosse un margine. Per esempio, il Bonus Befana offre alle famiglie 100 euro a gennaio. Non è escluso che questo bonus venga rivisto e aggiunto alle tredicesime di quest’anno nel 2024. L’obiettivo è fornire aiuti concreti alle famiglie, in particolare in questo momento importante dell’anno.
La legge sul bilancio: misure per famiglie e lavoratori. La legge di bilancio prevede ulteriori modifiche, come l’estensione del Bonus mamma alle partite IVA, una riduzione dell’Irpef e modifiche alla Quota 103.
Un assegno speciale per i figli. Infine, il governo ha garantito che l’assegno unico per i figli, che costa circa 20 miliardi di euro all’anno, continuerà: il governo sta valutando il potenziamento dell’assegno unico e l’introduzione di nuove detrazioni fiscali per i figli per sostenere la natalità. Le famiglie devono essere sostenute, ha affermato Leo.
Di cosa si tratta il Bonus Befana da 100 euro e chi può richiederlo?
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha recentemente sollevato il tema del Bonus Befana. Secondo quanto affermato, il contributo potrebbe essere erogato prima del periodo natalizio piuttosto che come previsto in gennaio. Questi sono i dettagli principali.
Come funziona il Bonus Befana?
Il Bonus Befana offre alle famiglie un contributo di 100 euro una tantum. Le informazioni attuali indicano che dovrebbe essere versato entro gennaio; tuttavia, potrebbe essere anticipato fino a dicembre, aumentando fino al tredicesima del 2024. L’obiettivo di questo sostegno finanziario è aiutare le famiglie durante un periodo particolarmente difficile, come le festività natalizie.
Quali persone possono richiedere il Bonus Befana?
Sebbene i requisiti per ottenere il Bonus Befana siano ancora in fase di definizione, le prime informazioni suggeriscono che il bonus sarà concesso ai dipendenti che soddisfano le seguenti condizioni:
- Reddito annuo di non più di 28.000 euro;
- Almeno un coniuge non separato e, se presente, un figlio a carico. Il bonus può anche essere richiesto da genitori soli con almeno un figlio a carico.
L’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente deve superare le detrazioni. Di conseguenza, non sarà accessibile a coloro che beneficiano già di detrazioni che annullano l’imposta dovuta.
Se il governo decide di estendere il bonus a un numero maggiore di beneficiari, queste regole sono ancora in fase di definizione e potrebbero essere modificate.