In Italia, il redditometro è uno strumento fiscale per controllare se le spese effettive dei contribuenti e il reddito dichiarato corrispondono. Attraverso questo meccanismo, l’Agenzia delle Entrate stima il reddito complessivo utilizzando fattori di capacità di spesa come la disponibilità di beni e servizi. Questo consente all’Agenzia delle Entrate di identificare eventuali redditi non dichiarati. Il redditometro, che è stato sviluppato negli anni ’70 e successivamente modificato, è stato un mezzo importante per combattere l’evasione fiscale, richiedendo ai contribuenti di spiegare da dove provengono le risorse utilizzate per finanziare le proprie spese.
L’Amministrazione finanziaria italiana utilizza il redditometro, uno strumento di accertamento sintetico del reddito, per determinare in modo indiretto il reddito complessivo di un contribuente, basandosi sulla sua capacità di spesa. Istituito nel 1973, è stato convertito in una legge primaria nel 2015 durante il governo Renzi e poi abrogato dal governo Conte I nel 2018.
L’obiettivo del redditometro è determinare se le spese sostenute dal contribuente corrispondono al suo reddito dichiarato. Il concetto fondamentale è che tutte le spese sostenute richiedono un flusso economico in entrata. È responsabilità del contribuente dimostrare che questi fondi non provengano da redditi imponibili non dichiarati.
Indice
Come funziona il redditometro?
Il redditometro è un metodo sintetico di accertamento che stima il reddito di un contribuente utilizzando fattori che mostrano la sua capacità contributiva. Si basa sul principio che la capacità di spesa deve riflettere le risorse finanziarie legittimamente disponibili e si applica a tutti i contribuenti persone fisiche.
L’Agenzia delle Entrate utilizza il redditometro per valutare il possesso o la disponibilità di beni e servizi che mostrano la capacità di spesa. Ciascun bene o servizio è associato a un reddito specifico calcolato utilizzando coefficienti e dati specifici ottenuti da un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo consente di determinare il reddito “congruo” necessario per mantenere i beni posseduti, che poi viene cumulato per ottenere il reddito sintetico totale accertato.
Come funziona il redditometro
Queste sono le fasi del processo di accertamento utilizzando il redditometro:
- Sulla base di segnalazioni (spese per beni e servizi o incrementi patrimoniali), l’amministrazione finanziaria può chiedere al contribuente chiarimenti e dimostrazione delle risorse utilizzate per tali spese.
- Il contribuente ha l’obbligo di presentare una difesa durante la fase di contraddittorio preventivo.
- Nel processo di contraddittorio, il contribuente può fornire memorie e documentazione per spiegare come ha ottenuto i soldi. Queste risorse possono provenire da attività lavorative o da fonti legittime come prestiti, smobilizzazioni di beni o donazioni familiari.
- Se il contribuente sceglie di non presentarsi al contraddittorio, l’avviso di accertamento viene emesso in base ai criteri stabiliti dall’Amministrazione finanziaria. Successivamente, spetta al contribuente dimostrare al giudice le proprie ragioni.
- Infine, il giudice valuta se i presupposti per l’accertamento sono veri o falsi.
La differenza tra il reddito dichiarato e sintetico
L’amministrazione finanziaria può emettere un avviso di accertamento se il reddito sintetico rilevato dal redditometro è inferiore a quello dichiarato dal contribuente e lo scostamento è superiore al 20% (1/5). La logica fondamentale è che, se un contribuente è in grado di pagare spese specifiche, deve essere stato in grado di accedere a risorse economiche non dichiarate, che si presuppone che siano state ottenute da redditi in nero.
A questo punto, il contribuente deve dimostrare che le spese sostenute sono coperte da fonti legittime e non imponibili, come redditi esenti, smobilizzo del patrimonio o donazioni familiari.
Limitazioni del redditometro e tentativi di ampliamento
In sede di votazione, è stato respinto un tentativo di utilizzare lo stesso meccanismo per combattere gli arricchimenti illeciti di coloro che occupano cariche pubbliche. L’emendamento, che non è stato approvato, prevedeva l’utilizzo del redditometro per verificare eventuali disparità patrimoniali confrontando il patrimonio dei soggetti con tutti i redditi dichiarati.
Nesso Eziologico
Il concetto di nesso eziologico descrive il rapporto tra le spese sostenute per beni e servizi e le risorse finanziarie disponibili. Tale principio è valido sia per il contribuente che per l’amministrazione finanziaria per supportare le loro conclusioni accertative.
Per riassumere, il redditometro è uno strumento utile per l’accertamento fiscale. Tuttavia, per essere applicato, richiede un rigoroso rispetto del contraddittorio e della prova delle risorse, lasciando al contribuente la possibilità di difendersi dimostrando la legittimità delle proprie risorse finanziarie.