La Legge di Bilancio 2025 introduce significative modifiche al panorama dei bonus fiscali in Italia, segnando la fine di numerose agevolazioni economiche che negli ultimi anni avevano sostenuto famiglie e imprese. In un contesto di revisione delle spese e di riordino delle priorità finanziarie, il governo ha deciso di non prorogare molte delle agevolazioni in vigore fino al 2024. Tra i bonus cancellati o ridimensionati figurano incentivi legati all’efficienza energetica, all’acquisto di abitazioni green, alla sostituzione di caldaie, oltre a misure per la mobilità sostenibile e il miglioramento tecnologico.
Indice
Bonus Green
La Legge di Bilancio 2023 ha reintrodotto il Bonus acquisto case green, che permette una detrazione del 50% sull’IVA per chi acquista abitazioni di classe energetica A o B direttamente da un’impresa costruttrice. L’obiettivo è duplice: incentivare il mercato immobiliare sostenibile e supportare l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica.
La detrazione, valida solo per acquisti effettuati nel 2023, viene rimborsata in dieci rate annuali tramite la dichiarazione dei redditi. Inoltre, questo bonus può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali come l’Ecobonus e il Sismabonus, consentendo risparmi maggiori in caso di ristrutturazioni o altri interventi energetici.
Bonus Ecologico per le parti comuni degli edifici
L’Ecobonus 2024 era un incentivo fiscale destinato agli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici esistenti, con detrazioni che variavano in base al tipo di lavoro svolto. Per l’anno 2024, la detrazione IRPEF standard era del 50%, con un limite di spesa di 96.000€, ma poteva salire al 70% per i lavori nei condomini e al 90% se abbinato al Superbonus per interventi “trainanti” come il cappotto termico. Tuttavia, nel 2025 le agevolazioni furono ridotte al 36%, con un limite di spesa di 48.000€.
Il bonus era disponibile per residenti e non residenti in Italia, e anche imprese ed enti pubblici potevano beneficiarne. Per ottenere il bonus, era necessario effettuare il pagamento tramite “bonifico parlante” e inviare una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dal completamento dei lavori. Gli interventi ammissibili includevano, tra gli altri, l’installazione di caldaie a condensazione e pannelli solari termici, con detrazioni che variavano dal 50% al 65%, mentre per i condomini le detrazioni potevano arrivare fino all’85% se abbinati a lavori antisismici.
A partire dal 2023, però, non furono più disponibili lo sconto in fattura e la cessione del credito per nuovi interventi.
Bonus Caldaie
Il bonus caldaia consente di ottenere sgravi fiscali per chi decide di sostituire il vecchio impianto con uno più efficiente. Le detrazioni variano dal 50% al 65%, ma in alcuni casi possono arrivare fino al 90%. È disponibile anche uno sconto immediato tramite cessione del credito, valido solo per interventi effettuati entro il 17 febbraio 2023.
Il bonus è destinato a proprietari, coinquilini o conviventi con diritto reale sull’immobile e può essere richiesto per l’acquisto di caldaie a basso consumo energetico. Per usufruire dell’agevolazione, sono disponibili diverse modalità di accesso, come la detrazione fiscale tramite modello 730, sconto in fattura o cessione del credito. Inoltre, sono previsti limiti di spesa e scadenze, come il 31 dicembre 2023 per alcune agevolazioni.
Bonus TV e Decoder
Nel gennaio 2023, l’Italia ha completato il passaggio definitivo alla TV digitale con lo standard DVBT-2, che ha reso necessari adeguamenti agli apparecchi TV e decoder per supportare l’alta definizione.
Per aiutare le famiglie a fronteggiare queste spese, il Ministero dello Sviluppo Economico aveva introdotto due bonus TV: il bonus decoder, che offriva uno sconto fino a 50 euro sull’acquisto di decoder compatibili, e il bonus rottamazione TV, che prevedeva uno sconto del 20% (fino a 100 euro) per chi rottamava una vecchia TV e acquistava un nuovo apparecchio compatibile.
Il Bonus decoder gratuito era stato esteso agli over 70 con reddito inferiore a 20.000 euro, che ricevevano il decoder direttamente a domicilio senza costi aggiuntivi. Questi incentivi erano stati prorogati nel 2023 per supportare ulteriormente l’adeguamento tecnologico della popolazione.
Bonus Acqua Potabile
Il Bonus acqua potabile era un credito d’imposta destinato a chi aveva installato sistemi per migliorare la qualità dell’acqua, come depuratori, filtri o sistemi di mineralizzazione. Introdotto nel 2021, il bonus aveva l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica, favorendo l’adozione di soluzioni più sostenibili per il consumo di acqua potabile domestica.
Copriva il 50% della spesa, con un massimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 5.000 euro per le imprese. Le spese dovevano essere documentate con fatture elettroniche e la richiesta doveva essere presentata entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui erano state effettuate le spese. Il bonus era valido fino al 31 dicembre 2025, per incentivare l’uso di depuratori e ridurre l’impatto ambientale delle bottiglie di plastica.
Bonus Pellet
Il Bonus pellet è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 per ridurre i costi del pellet, un combustibile ecologico utilizzato per il riscaldamento domestico. A causa dell’aumento dei prezzi, il governo ha deciso di abbassare l’aliquota IVA sul pellet dal 22% al 10%, misura prorogata fino al 29 febbraio 2024. L’agevolazione è stata applicata automaticamente al momento dell’acquisto, senza necessità di presentare domande o compilare moduli. Questo bonus ha permesso un risparmio di circa 1,50 euro per ogni sacchetto da 15 kg, con un risparmio totale che poteva arrivare a 30-45 euro al mese durante l’inverno.
Bonus Online
Nel 2024, fu finalmente introdotto il bonus internet da 100 euro per le famiglie italiane, un contributo destinato a supportare l’attivazione di connessioni internet ad alta velocità (banda ultralarga). Il voucher, valido per due anni, copriva i costi di attivazione, i primi 24 mesi di canone e la fornitura del modem. Non erano previsti limiti ISEE per accedere al bonus, che era disponibile per le famiglie senza connessione o con una velocità inferiore a 30 Mbit/s. Inoltre, il bonus era portabile, il che significava che poteva essere trasferito a un nuovo operatore senza perdere il valore residuo.
Per ricevere il bonus, non era necessaria una domanda specifica, in quanto il voucher veniva applicato direttamente dal fornitore del servizio internet al momento dell’attivazione. L’agevolazione era riservata a chi non aveva avuto una connessione negli ultimi sei mesi e riguardava contratti con velocità di almeno 300 Mbit/s in download. Il bonus rimaneva valido anche in caso di cambio operatore, fino a esaurimento del suo valore.
Bonus Colonnine di Ricarica
Il Bonus colonnine elettriche 2024 aveva previsto un contributo dell’80% per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, con un limite massimo di rimborso di 1.500 euro per le abitazioni private e 8.000 euro per i condomini. Questo incentivo faceva parte della strategia del governo per promuovere la mobilità sostenibile e favorire l’uso di veicoli elettrici.
Il bonus era destinato ai privati e ai condomini, che potevano installare le colonnine in abitazioni private o in spazi comuni condominiali. Le colonnine rientravano nell’incentivo solo se di potenza standard, inferiore a 22 kW, e se l’installazione avveniva in ambito privato, non commerciale. Inoltre, il bonus si somma ad altre agevolazioni, come il Superbonus 110%, che consentiva l’installazione delle colonnine solo come parte di un intervento energetico più ampio.
Decontribuzione per il Sud
La Decontribuzione Sud è un incentivo fiscale introdotto dal governo italiano nel 2020 per sostenere le aziende del Sud Italia, in particolare quelle delle regioni meno avvantaggiate, come Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia. L’agevolazione consiste in uno sgravio contributivo sui contributi previdenziali versati dai datori di lavoro per i lavoratori assunti, con una percentuale che diminuisce nel tempo: 30% fino al 2025, 20% dal 2026 al 2027, e 10% dal 2028 al 2029. Questa misura è stata estesa fino al 2029 dalla Legge di Bilancio 2021promuovendo l’occupazione e riducendo i costi del lavoro.
L’incentivo è rivolto alle aziende private con sede nelle zone svantaggiate, ma anche a quelle che hanno unità operative in queste aree. Tuttavia, non sono ammesse a questa agevolazione le aziende dei settori agricolo, finanziario, e della Pubblica Amministrazione. Per accedere al beneficio, le aziende devono rispettare determinati requisiti, come la regolarità contributiva e il rispetto degli accordi collettivi di lavoro. Inoltre, il bonus è cumulabile con altri incentivi, come quelli per l’assunzione di giovani o disoccupati.