Il 2023 è iniziato con l’annuncio della fine del Reddito di Cittadinanza, preoccupando molte famiglie disoccupate e in difficoltà economiche. Tuttavia, si è fin da subito parlato dell’introduzione di una nuova misura, chiamata MIA. La Misura per l’Inclusione Attiva viene suddivisa in tre misure, tra cui la Garanzia per l’inclusione (GIL). Il Mio Bonus ti spiega in cosa consisterà la GIL, quali saranno i requisiti per accedervi e le sue caratteristiche principali.
Indice
La fine del Reddito di Cittadinanza: cosa ci sarà dopo?
La Legge di Bilancio 2023 ha portato con sé una novità che non è stata ben accolta da molti: l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Questa misura, introdotta nel 2019, sostiene mensilmente diverse famiglie in difficoltà economiche che, altrimenti, non avrebbero nessun ingresso mensile con cui vivere.
Nonostante ciò, le polemiche attorno al Reddito di Cittadinanza sono sempre state molte. Dall’assegnazione a chi in realtà non ne ha bisogno al mancato accompagnamento verso il reinserimento lavorativo. Alla fine il Governo ha deciso che il 2023 sarà il suo ultimo anno di vita, per sostituirlo con una misura più efficace.
E così il Reddito di Cittadinanza sparirà il 1° settembre 2023, ma verrà rimpiazzato da tre diverse misure, che insieme prendono il nome di MIA (Misura per l’Inclusione Attiva). Queste misure sono:
- Garanzia per l’inclusione (GIL);
- Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL);
- Prestazione di accompagnamento al lavoro (PAL).
Che cos’è la Garanzia per l’inclusione (GIL)?
La Garanzia per l’inclusione (abbreviata in GIL) è una misura di sostegno economico volta a contrastare la povertà e a favorire l’inclusione sociale. Verrà introdotto a partire dal 1° gennaio 2024 e sarà il vero e proprio sostituto del Reddito di Cittadinanza.
Fa parte della più ampia misura denominata MIA, che comprende al suo interno anche altre misure rivolte a coloro che non hanno i requisiti per accedere alla GIL.
Così come il Reddito di Cittadinanza, la GIL mira a raggiungere gli stessi obiettivi. Infatti, questa misura funge da sostegno economico per i nuclei familiari con minori o disabili, che si trovano in una situazione svantaggiata. Ma non si tratta solo di un’indennità: la GIL mira ad accompagnare queste famiglie lungo un percorso di inclusione sociale e lavorativa.
Garanzia per l’inclusione: a chi spetta?
A differenza del Reddito di Cittadinanza, la Garanzia per l’inclusione si rivolge soltanto alle famiglie e non ai single. In particolare, la misura spetta alle famiglie dove al loro interno c’è almeno un componente:
- con disabilità;
- con una patologia riconosciuta e che dà diritto all’assegno di invalidità civile, anche temporaneo;
- minorenne;
- maggiore di 60 anni.
Requisiti di cittadinanza
I nuclei familiari che presentano una delle caratteristiche appena citate devono inoltre possedere, in maniera congiunta, i seguenti requisiti:
- cittadino italiano, europeo o extracomunitario con regolare permesso di soggiorno;
- residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.
Requisiti economici
Il nucleo familiare deve, inoltre essere in possesso dei seguenti requisiti economici e reddituali:
- ISEE non superiore a 7.200 euro;
- reddito familiare non superiore a 6.000 euro, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza;
- patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, esclusa la casa di abitazione entro un valore IMU di 150.000 euro;
- patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro. Questa cifra aumenta di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, e di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne ulteriore al secondo. In caso di componente disabile, il totale aumenta di altri 5.000 euro e di 7.500 euro per le disabilità gravi;
- nessun componente deve essere in possesso di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati nel 26 mesi antecedenti la richiesta.
Importo della Garanzia per l’inclusione
L’importo minimo di partenza della GIL è di 6.000 euro annui, ovvero 500 euro al mese. Questa cifra deve essere moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, pari a 1 per il nucleo familiare e incrementata come mostra la seguente tabella.
Scala di equivalenza | Composizione nucleo familiare |
0,4 | ogni componente maggiorenne con carichi di cura (ovvero, con figli sotto i 3 anni) |
0,4 | ogni componente ultrasessantenne o con disabilità |
0,15 | ogni figlio di età inferiore ai 3 anni |
0,10 | ogni figlio di età compresa tra i 3 e i 18 anni |
La cifra massima che può raggiungere la scala di equivalenza è di 2,2, eventualmente elevata a 2,3 in presenza di componenti con disabilità grave o non autosufficiente.
Inoltre, all’importo che si ottiene si può aggiungere una quota affitto. Si tratta di un’integrazione destinata alle famiglie che vivono in locazione con contratto di affitto registrato. Questa quota è pari all’ammontare complessivo del canone annuo di locazione, fino a una soglia di 3.360 euro annui.
Pertanto, la Garanzia per l’inclusione è composta da due parti:
- una parte integra il reddito familiare, fino a 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza;
- l’altra parte spetta solo a chi è in affitto e aumenta il beneficio complessivo fino al totale del canone di locazione (fino a un massimo di 3.360 euro).
Come si calcola la GIL?
La Garanzia per l’inclusione consiste in un’integrazione al reddito. Questo significa che, al totale ottenuto, bisogna sottrarre il reddito familiare e le prestazioni assistenziali.
Per esempio, se una famiglia è composta da una madre single e due figli, di 2 e 5 anni rispettivamente, la scala di equivalenza è pari a 1 + 0,4 + 0,15 + 0,10. La cifra mensile è quindi pari a 500 x 1,65 = 825 euro. A questo totale occorre sottrarre il reddito familiare ed eventualmente aggiungere la quota affitto di 280 euro al mese.
Invece, se un nucleo familiare è composto da due ultrasessantenni, allora la scala di equivalenza è 1 + 0,4 + 0,4. Abbiamo, quindi, una GIL di 900 euro mensili, che può diventare di 1.180 euro con la quota affitto.
Come funziona la GIL?
La Garanzia per l’inclusione verrà erogata mensilmente per un periodo di 18 mesi. Al termine di questo periodo, potrà essere rinnovata per periodi di 12 mesi, previa sospensione di 1 mese.
Il beneficio verrà erogato sulla Carta Garanzia per l’inclusione, una carta di pagamento ricaricabile simile all’attuale Carta Reddito di Cittadinanza. Non si hanno ancora notizie certe, ma è probabile che questa carta potrà essere utilizzata solo nei seguenti esercizi commerciali:
- supermercati;
- negozi alimentari;
- farmacie e parafarmacie;
- pagamento delle bollette di luce e gas.
Garanzia per l’inclusione: come richiederla?
Sarà possibile richiedere la GAL sul sito web dell’INPS a partire dal 1º gennaio 2024. Oltre alla presentazione della domanda, bisognerà adempiere con certi obblighi.
Tali obblighi, riguardano un iter da seguire composto dai seguenti step:
- sottoscrizione di un Patto di attivazione digitale presso il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL);
- sottoscrizione di un Patto di servizio personalizzato presso un Centro per l’impiego.
Nel dettaglio, dopo che il richiedente ha presentato la domanda all’INPS, viene convocato dai servizi sociali entro 120 giorni dall’invio della domanda, per sottoscrivere il Patto di attivazione digitale.
Questo patto viene sottoscritto presso il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) e prevede l’inizio di un percorso basato sulla valutazione del nucleo familiare.
Se vi sono membri nel nucleo familiare di età compresa tra 18 e 59 anni e definiti “occupabili”, questi verranno mandati presso un Centro per l’impiego. Lì verrà sottoscritto un Patto di servizio personalizzato, entro 60 giorni, che prevede l’accettazione di un’offerta di lavoro con le seguenti condizioni:
- rapporto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata non inferiore a 1 mese;
- rapporto di lavoro a tempo pieno o parziale non inferiore al 60% dell’orario full time;
- retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.
Salve
il mio nucleo familiarre è composto da 4 elementi: io che ho 65 anni, mia moglie 63 e 2 figli maggiorenni di cui uno stendente universitario, l’altro invece è disoccupato.
non ho mai chiesto il RdC.
le chiedo:
1) posso richiedere la GIL?
2) io e mia moglie che siamo ultrasessantenni, abbiamo obblighi da rispettare?
3) i mie figli sia il disoccupato che lo studente hanno obblighi da rispettare?
al fine di avere riconosciuto il trattamento.
Nel ringraziarla per l’eventuale risposta, le porgo i miei più cordiali saluti.
Matteo Camarda
Buongiorno,
Le due misure che prenderanno il posto del Reddito di Cittadinanza sono l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro. Il primo entrerà in vigore dal 2024 (perché nel frattempo questi beneficiari continuano a ricevere il Reddito di Cittadinanza), mentre il secondo è attivo da oggi 1º settembre.
Nel vostro caso, mi sembra di capire che avreste diritto all’Assegno di inclusione. Ti consiglio di verificare se, in base alle tempistiche e ai requisiti, potete ancora richiedere il Reddito di Cittadinanza, in modo che dal 2024 cambi e diventi l’Assegno di inclusione.
Un saluto
Per una persona singola, con invalidità totale ed indennità di accompagnamento, è previsto il GIL o altro sussidio?
Grazie
Buongiorno,
Penso sia meglio aspettare ancora qualche mese. La misura entrerà in vigore il 1 gennaio 2024 e ancora ci sono molte informazioni mancanti.
Un saluto