Coloro che desiderano sistemare gli spazi verdi della propria abitazione possono farlo ottenendo una detrazione fiscale sulle spese sostenute! Si tratta del Bonus verde, un’agevolazione in vigore fino al 2024 per gli interventi green della propria casa. Il Mio Bonus ti offre una guida completa sul Bonus verde 2023: come funziona, quali interventi sono ammessi e chi può beneficiare di questo incentivo.
Indice
Che cos’è il Bonus verde 2023?
Introdotto per la prima volta nel 2018, il Bonus verde è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 2024. Per cui, tutti gli interventi green realizzati entro il 31 dicembre 2023 possono ottenere l’agevolazione.
L’obiettivo di questo bonus è quello di aumentare la superficie del verde presente nelle nostre città, con conseguenze positive in termini di miglioramento della qualità dell’aria e di estetica. Per incentivare i cittadini a raggiungere questo obiettivo, è previsto un incentivo sulle spese da sostenere.
Bonus verde: a chi spetta?
Il Bonus verde spetta a coloro che possiedono o detengono un immobile. In particolare, possono beneficiare dell’agevolazione:
- proprietari dell’immobile;
- nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- inquilini in affitto;
- comodatari;
- enti pubblici o privati;
- assegnatari di case popolari.
Interventi in condominio
La detrazione spetta anche a livello condominiale, sui lavori effettuati nelle parti comuni esterne degli edifici.
In questo caso, il limite di spesa è pari a 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo. In questo modo, la detrazione spetta a ciascun condomino nei limiti della sua quota millesimale, a patto che abbia versato la sua parte entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Come funziona il Bonus verde?
Il Bonus verde si presenta sotto forma di detrazione fiscale del 36% sulle spese sostenute dai cittadini a livello condominiale o di singola abitazione.
In linea generale, le spese che rientrano nell’agevolazione sono le seguenti:
- sistemazione;
- allestimento a verde di balconi e terrazzi.
Bonus verde: cosa comprende
Gli interventi ammessi nel Bonus verde sono i seguenti:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni;
- riqualificazione di prati;
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
- realizzazione e manutenzione degli impianti di irrigazione;
- creazione di pozzi;
- potature estese;
- potatura di piante e arbusti;
- potatura di alberi e piante in vaso, a condizione che questa attività sia integrata in un’operazione più complessa;
- spese di progettazione relative a lavori successivamente effettuati.
A quanto ammonta la detrazione
L’importo della detrazione fiscale viene calcolato su un tetto massimo di spesa pari a 5.000 euro. Pertanto, essendo la detrazione del 36%, l’importo massimo che si può recuperare sarà di massimo 1.800 euro (il 36% di 5.000 euro).
Inoltre, trattandosi di una detrazione fiscale in 10 quote annuali di pari importo, ogni anno il rimborso IRPEF che si ottiene sarà di massimo 180 euro, per un periodo di 10 anni.
Bonus verde 2023: come richiederlo?
Il Bonus verde si ottiene soltanto mediante detrazione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, calcolata su un importo massimo di 5.000 euro.
La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali, di pari importo, a partire dall’anno di sostenimento delle spese.
A tal proposito, è fondamentale che l’intervento avvenga previo rilascio di una ricevuta fiscale o di una fattura da parte della ditta che esegue i lavori.
Modalità di pagamento
Per beneficiare del Bonus verde, i pagamenti devono essere effettuati con mezzi tracciabili, ovvero:
- bancomat;
- carta di credito o carta di debito;
- bonifico bancario o postale;
- assegno non trasferibile.
Documentazione necessaria
Per avere accesso al Bonus, è necessario produrre e conservare la seguente documentazione:
- fatture e ricevute fiscali come prova delle spese sostenute;
- documentazione che attesti il pagamento delle spese;
- autocertificazione in cui si attesta che l’importo delle spese su cui si calcola la deduzione non supera il limite massimo.
Inoltre, in caso di interventi su parti comuni di condomini, si aggiungono i seguenti documenti:
- dichiarazione dell’amministratore di condominio che certifica che ha adempiuto a tutti gli obblighi legali, e che certifica l’importo pagato dal condominio, così come l’importo della detrazione;
- in mancanza di un codice fiscale del condominio, è necessario produrre un’autocertificazione che attesti la natura dei lavori eseguiti, indicando i dati catastali delle diverse unità abitative.