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Cos’è il bonus sicurezza 2024
La detrazione fiscale si applica alle spese effettuate entro il 31 dicembre 2024 che comprendono l’installazione di recinzioni, sistemi di allarme o antifurti, videocitofoni. La detrazione del 50% viene distribuita in 10 rate annuali di pari importo, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro.
Per accedere alla detrazione, il pagamento degli interventi inclusi nel bonus deve essere effettuato attraverso modalità tracciabili, come carta di credito o debito, bancomat o bonifico bancario. Nell’ultimo caso, è necessario utilizzare un “bonifico parlante”, ovvero un bonifico che fornisca chiare informazioni riguardo al soggetto che affronta la spesa, il codice fiscale, il numero di Partita IVA del beneficiario del pagamento, la data e il numero della fattura, oltre all’importo totale.
A chi spetta la detrazione
Il bonus sicurezza 2024 è destinato a tutti i contribuenti soggetti a IRPEF, senza limiti di reddito. Concretamente, possono usufruire della detrazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili su cui si effettuano i lavori per migliorare la sicurezza, ma anche l’inquilino o il comodatario. Nello specifico, possono usufruire della detrazione:
- il proprietario o il nudo proprietario;
- il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- l’inquilino o il comodatario;
- i soci di cooperative divise e indivise;
- i soci delle società semplici;
- gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.
Interventi inclusi nel bonus
La detrazione prevista dal bonus copre le spese affrontate per gli interventi eseguiti entro il 31 dicembre 2024, mirati a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi dal punto di vista del diritto penale. Gli interventi ammessi, quindi, sono i seguenti:
- rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
- apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;
- porte blindate o rinforzate;
- apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
- installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
- apposizione di saracinesche;
- tapparelle metalliche con bloccaggi;
- vetri antisfondamento;
- casseforti a muro;
- fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;
- apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
Come ottenerlo
La richiesta del bonus sicurezza non avviene attraverso una specifica domanda, ma si ottiene durante la dichiarazione dei redditi mediante la presentazione del modello 730 o del modello Redditi PF (ex Unico). Per beneficiare della detrazione, nella causale indicata nel modulo di dichiarazione devono essere obbligatoriamente inclusi i seguenti dati:
- il codice fiscale del beneficiario;
- la partita IVA o codice fiscale della ditta che esegue l’intervento;
- la causale del versamento;
- il numero e la data delle fatture;
- l’importo totale.
Accedere alla detrazione senza ristrutturazione
È importante sottolineare che si può accedere alla detrazione del bonus sicurezza senza ristrutturazione. L’agevolazione, infatti, non è legata a interventi di ristrutturazione o di riqualificazione edilizia: si configura come una detrazione indipendente, applicabile autonomamente.
Per accedere al bonus senza ristrutturazione, è necessario che gli interventi siano orientati alla prevenzione di comportamenti illegali da parte di terzi e alla garanzia di pagamenti tracciabili. Gli atti illegali compresi riguardano furti, aggressioni, sequestri di persona e altri reati che comportino la violazione di diritti giuridicamente tutelati e, di conseguenza, perseguibili penalmente.