Anche per il 2024 è stato confermato il bonus ristrutturazione, un incentivo rivolto a coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in un edificio ad uso abitativo. Il Mio Bonus vi offre una guida completa per capire come funziona, a chi spetta e le modalità di richiesta.
Cos’è il bonus ristrutturazione e quali lavori sono inclusi
Il bonus ristrutturazione consiste in una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a un massimo di 96.000 euro di spesa, per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.
Si applica alle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024 e deve essere ripartita in 10 quote annuali di uguale importo. Rientrano nel bonus ristrutturazione 2024:
- gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze, ovvero quelli elencati nel Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
- i lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (ovvero i condomini);
- i lavori necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi (a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza).
Altri lavori che rientrano nel bonus
Oltre ai lavori sulle singole unità immobiliari per manutenzione ordinaria e straordinaria e ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, il bonus include ulteriori lavori tra cui:
- i lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali (ovvero i condomini);
- i lavori relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune;
- i lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi a oggetto ascensori e montacarichi;
- i lavori per la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi;
- i lavori di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
- i lavori relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti);
- i lavori finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici;
- gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.
Importante
Chi esegue i lavori in proprio ha diritto al bonus, ma in questo caso solo per le spese di acquisto dei materiali utilizzati e non per la manodopera.
A chi spetta
Il bonus ristrutturazioni 2024 è rivolto a tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. Nello specifico, i beneficiari sono i seguenti:
- proprietario o nudo proprietario;
- titolare di un diritto reale di godimento;
- inquilino o comodatario;
- soci di cooperative divise e indivise;
- soci delle società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati;
- imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.
Rientrano nel bonus ristrutturazione anche i seguenti soggetti:
- familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
- il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- un convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.
Importante
In questi ultimi tre casi, il bonus spetta anche se le abilitazioni comuni sono intestate al proprietario dell’immobile.
Altre spese incluse nel bonus ristrutturazione
In aggiunta alle spese necessarie per la realizzazione dei lavori, si possono includere ulteriori spese, tra cui:
- le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
- le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo d’intervento;
- le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 22 gennaio 2008, n. 37 – ex legge 46 DEL 1990;
- il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
- le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
- l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie d’inizio lavori;
- gli oneri di urbanizzazione.
Al contrario, sono escluse dal bonus ristrutturazione le spese sostenute in relazione al semplice acquisto di strumenti, per esempio:
- i telefoni a viva voce, gli schermi a tocco, i computer, le tastiere espanse;
- per quanto riguarda la sicurezza domestica, non dà diritto al bonus il semplice acquisto di apparecchiature o elettrodomestici dotati di meccanismi di sicurezza.
Come fare richiesta
Il bonus ristrutturazione può essere richiesto con le stesse tre modalità già presenti nel 2023:
- in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello redditi persone fisiche (ex modello Unico). Lo sconto detraibile va suddiviso in 10 quote annuali d’importo pari;
- con sconto immediato in fattura, solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023;
- mediante credito d’imposta cedibile da usare secondo le regole e relativamente ai soggetti autorizzati, anche in questo caso solo per interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023.
Per ottenere il bonus ristrutturazioni 2024, bisognerà utilizzare un bonifico bancario o postale parlante che abbia i seguenti dati:
- causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917 del 1986”;
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- Partita IVA o codice fiscale del beneficiario del pagamento.
Altre informazioni
Il bonus può essere richiesto anche in caso di lavori realizzati con un finanziamento. In questo caso, la società finanziaria dovrà effettuare il bonifico.
Documenti necessari per il bonus ristrutturazione
Nel momento della richiesta, è fondamentale avere i seguenti documenti:
- abilitazioni amministrative sulla tipologia di intervento da realizzare. In alternativa, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
- domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
- ricevute di pagamento dell’IMU, se presente;
- delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori;
- comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda Sanitaria Locale;
- fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute;
- ricevute dei bonifici bancari.
Obbligo comunicazione ENEA
Anche nel 2024, per i lavori che rientrano in quelli con obiettivi di risparmio energetico, sarà necessario inviare la comunicazione ENEA. I beneficiari della detrazione hanno 90 giorni di tempo per inoltrare la comunicazione, accedendo a questa sezione. I lavori che necessitano di comunicazione sono specificati nel sito web dell’ENEA.