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Cos’è il bonus casa
Le nuove direttive del Governo mettono in evidenza una serie di restrizioni significative per quanto riguarda il bonus casa a partire dal prossimo anno. Un cambiamento importante, ad esempio, riguarda l’eliminazione del bonus per le case green.
Nonostante le restrizioni in arrivo, ci sono altri bonus casa che rimangono attivi e che rappresentano un aiuto importante per coloro che intendono effettuare lavori di ristrutturazione sulla propria abitazione. In questa guida vi spieghiamo quali sono.
Bonus mobili
Tra i bonus casa confermati per il 2024, c’è il bonus mobili con una detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A (A+ per i forni). Tuttavia, il limite massimo di spesa su cui calcolare la detrazione sarà ridotto a 5.000 euro, rispetto all’attuale cifra di 8.000 euro.
Per beneficiare della detrazione del 50%, bisogna effettuare dei lavori di ristrutturazione edilizia, sia su singole unità abitative che su parti comuni di edifici, compresi quelli condominiali. Inoltre, è importante sottolineare che la detrazione è applicabile esclusivamente al contribuente che affronta i costi per il recupero del patrimonio edilizio.
Requisiti e acquisti ammessi
Il bonus mobili è destinato a:
- proprietari dell’immobile;
- affittuari o soggetti in comodato d’uso;
- soci di cooperative, di società semplici o di imprese familiari.
Gli acquisti che rientrano nella detrazione fiscale del bonus mobili possono essere fatti sia in Italia che all’estero e sono i seguenti:
- mobili e arredi: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione;
- grandi elettrodomestici di almeno la classe A per i forni, la classe E per le lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, la classe F per i frigoriferi e congelatori, per quegli apparecchi per i quali è richiesta un’etichetta energetica.
Come ottenerlo
Per ottenere il bonus mobili, bisogna acquistare degli articoli destinati ad arredare un singolo immobile o le parti comuni di un edificio che è stato sottoposto a lavori di ristrutturazione.
Successivamente, bisogna indicare la spesa sostenuta per i beni in fase di dichiarazione dei redditi. La richiesta del bonus avviene con la presentazione del modello 730 o del modello Unico per le persone fisiche.
Inoltre, è importante che gli acquisti di alcuni elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici) siano comunicati all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
Bonus barriere architettoniche
Un altro bonus casa previsto per il 2024, confermato fino al 2025, è il bonus barriere architettoniche. Prevede una detrazione del 75% sulle spese sostenute per rimuovere gli ostacoli alla mobilità negli edifici.
I lavori che rientrano devono essere in linea con i requisiti tecnici previsti dal decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236, che fa riferimento ai criteri di accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici privati e pubblici.
A chi spetta e come ottenerlo
Il bonus è destinato a:
- persone fisiche, inclusi gli esercenti arti e professioni;
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- società semplici;
- associazioni tra professionisti e soggetti che conseguono reddito d’impresa.
Si può ottenere il bonus barriere architettoniche attraverso la dichiarazione dei redditi, dove la detrazione del 75% viene riconosciuta e distribuita su un periodo di 5 anni.
Reddito energetico
Il reddito energetico è destinato alle famiglie che si trovano in difficoltà economiche (con ISEE inferiore a 15.000 euro o 30.000 in presenza di 4 o più figli) ed è finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo.
Requisiti
- reddito ISEE inferiore a 15.000 euro annui o a 30.000 euro annui in caso di famiglie numerose;
- gli impianti fotovoltaici da realizzare devono essere al servizio di unità residenziali nella disponibilità di nuclei familiari in condizione di disagio economico e di una potenza nominale non inferiore ai due kilowatt e non superiore ai sei;
- gli impianti devono essere realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.
Come fare domanda
Le famiglie con un reddito ISEE basso devono inoltrare la richiesta per il reddito energetico al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) utilizzando una piattaforma informatica dedicata, su cui saranno forniti ulteriori aggiornamenti. Successivamente, il regolamento del Fondo fornirà dettagli aggiuntivi sulle procedure per presentare le richieste.
Ecobonus
Anche l’ecobonus è confermato per il 2024. Si tratta di un incentivo che copre le spese per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. La detrazione può variare dal 50% al 65% per gli interventi di efficientamento energetico.
A chi spetta
L’ecobonus, valido sia sulla prima che sulla seconda casa, è destinato a:
- persone fisiche, compresi i nudi proprietari e gli esercenti arti e professioni;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- inquilini o comodatari;
- contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- associazioni tra professionisti;
- istituti autonomi per le case popolari.
Come si ottiene
Si accede al bonus con la detrazione fiscale, da dividere in 10 rate annuali di pari importo, attraverso la dichiarazione dei redditi.
Inoltre, è importante che il pagamento dei lavori avvenga mediante bonifico parlante e che includa i seguenti dati:
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento;
- numero e data della fattura che viene pagata.
Per beneficiare del bonus, bisogna presentare i seguenti documenti:
- asseverazione di un tecnico qualificato che certifica che gli interventi rispettano i requisiti;
- scheda informativa contenente gli interventi realizzati;
- APE post-interventi (Certificazione energetica).
Sismabonus
Il sismabonus, valido fino al 2024, concede agevolazioni che variano in base alla zona sismica e alla tipologia dell’edificio. Per le residenze unifamiliari, il bonus è concesso fino a un massimo di 96.000 euro per ogni unità. Inoltre, fino al 2024, persistono le agevolazioni potenziali dell’80% e 85% per miglioramenti nelle classi di rischio. Le detrazioni del 75% e 85% per interventi antisismici nei condomini sono confermate fino al 31 dicembre 2024.
Chi sono i destinatari e come si ottiene il bonus
Possono usufruire del bonus:
- proprietari o nudi proprietari delle unità immobiliari;
- titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- inquilini o comodatari;
- soci di cooperative;
- imprenditori individuali per gli immobili adibiti ad attività produttive.
Il sismabonus riguarda tutti gli immobili in cui si realizzano interventi che mirano al miglioramento sismico. Sono inclusi sia quelli di tipo abitativo che quelli adibiti ad attività produttive. Rientrano nell’agevolazione gli immobili ubicati nelle zone 1, 2 e 3. Restano quindi esclusi gli immobili nelle zone 4.
Si accede al sismabonus attraverso la detrazione fiscale, da dividere in 5 rate annuali di pari importo, in fase di dichiarazione dei redditi. Per beneficiare della detrazione, è fondamentale che il pagamento dei lavori venga fatto mediante bonifico bancario o postale parlante che contenga i seguenti dati:
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento;
- causale che faccia riferimento alla normativa.
Bonus ristrutturazione
Il bonus ristrutturazione è un altro bonus casa prorogato fino al 2024. Tale agevolazione permette una detrazione del 50% sulle spese affrontate per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
I lavori che rientrano nel bonus sono:
- interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia;
- lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia;
- interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
- interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
- lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
- lavori che prevedono l’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- interventi finalizzati alla cablatura degli edifici, al raggiungimento di risparmi energetici e all’adozione di misure antisismiche;
- interventi di bonifica dall’amianto;
- installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
- sostituzione di porte interne.
Come si richiede
Il bonus può essere richiesto con la dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730 o il modello Redditi (ex modello Unico). L’importo detraibile viene suddiviso in 10 quote annuali.
Bonus verde
Tra i bonus casa confermati, c’è anche il bonus verde. Permette una detrazione del 36% per le spese sostenute per le sistemazioni a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni e per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Possono beneficiare del bonus:
- proprietari dell’immobile;
- nudi proprietari;
- titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
- inquilini in affitto;
- comodatari;
- enti pubblici o privati;
- assegnatari di case popolari.
Come funziona e come richiederlo
Il bonus verde si presenta sotto forma di detrazione fiscale del 36% sulle spese sostenute dai cittadini a livello condominiale o di singola abitazione. Generalmente, le spese che rientrano nell’agevolazione sono: sistemazione e allestimento a verde di balconi e terrazzi.
Il bonus si ottiene tramite detrazione fiscale in fase di dichiarazione dei redditi, calcolata su un importo massimo di 5.000 euro. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali, di pari importo, a partire dall’anno di sostenimento delle spese.
Bonus acqua potabile
Il bonus acqua potabile consiste in un credito d’imposta del 50% per chi acquista e installa sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E 290. Il bonus mira a migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti di casa, attraverso l’installazione di depuratori per il suo trattamento.
Il bonus permette di ricevere un rimborso pari alla metà della spesa (o pari a un terzo della spesa, a seconda del credito d’imposta stabilito dallo Stato). Le spese ammissibili sono quelle sostenute tra il 1º gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023, per acquistare e installare sistemi di:
- filtraggio;
- mineralizzazione;
- raffreddamento;
- addizione di anidride carbonica alimentare (E 290).
A chi spetta e come chiederlo
Hanno diritto al bonus:
- persone fisiche;
- soggetti esercenti (attività d’impresa, arti e professioni);
- enti non commerciali (inclusi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e quelli del terzo settore).
Gli importi massimi delle spese riconosciute variano in base al soggetto richiedente: 1.000 euro per le persone fisiche, per ciascun immobile; 5.000 euro per gli esercenti attività d’impresa, per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.
La domanda per il bonus va presentata sul sito web dell’Agenzia delle Entrate. Il bonus può essere utilizzato in compensazione, tramite il modello F24, oppure in fase di dichiarazione dei redditi.
Bonus caldaia
Il bonus caldaia costituisce un supporto economico rivolto a coloro che intendono sostituire il vecchio impianto datato con uno più sostenibile. Questa agevolazione consente di ottenere una detrazione fiscale che varia dal 50% al 65%, estendibile fino al 90%, o uno sconto immediato attraverso la cessione del credito e riduzioni dirette sulla fattura, applicabili esclusivamente per gli interventi eseguiti entro il 17 febbraio 2023.
I richiedenti del bonus devono essere proprietari, coinquilini, o conviventi, che comunque vantino un diritto reale sull’immobile su cui effettuare i lavori. Nel momento della richiesta, bisogna avere la seguente documentazione:
- fatture e ricevute fiscali di tutte le spese sostenute sull’intervento;
- scheda informativa degli interventi realizzati;
- asseverazione del costruttore della caldaia ed eventuale asseverazione del produttore delle valvole di termoregolazione;
- dichiarazione di conformità da parte del tecnico installatore qualificato;
- attestazione dei pagamenti tracciati;
- ricevuta dell’avviso inviato all’ENEA, da effettuare entro 90 giorni dal termine dei lavori.
Come richiederlo
Ci sono tre modi per fare domanda:
- in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello PF. L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali d’importo pari (quindi si recupera in 10 anni). Si possono calcolare anche le spese di trasporto e di montaggio della caldaia;
- con sconto immediato in fattura, ma in questo caso occorre pagare con bonifico postale o bancario oppure attraverso il bonifico parlante. Ricordiamo che lo sconto in fattura può essere applicato solo nei casi di interventi realizzati prima del 17 febbraio 2023;
- convertire in credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come banche, intermediari finanziari e fornitori. Anche in questo caso, la cessione può essere effettuata solo nei casi di operazioni realizzate prima del 17 febbraio 2023.
Bonus elettrodomestici
Un altro bonus casa confermato è il bonus elettrodomestici. Consiste in un contributo pari al 30% del costo di acquisto dell’elettrodomestico, riconosciuto in ogni caso nel limite massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico, elevato a 200 euro se l’ISEE del nucleo familiare dell’acquirente è inferiore a 25.000 euro.
Il bonus mira a promuovere un aumento dell’efficienza energetica negli ambienti domestici e a ridurre i consumi mediante la sostituzione degli elettrodomestici ad uso civile.
A chi spetta e come funziona
Il bonus spetta a tutti coloro che comprano elettrodomestici di elevata efficienza energetica. Viene erogato come contributo per l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica non inferiore:
- alla classe A per le lavatrici e lavasciuga;
- alla classe C per le lavastoviglie;
- alla classe D per i frigoriferi e i congelatori.
Come richiederlo
Attualmente, non è ancora chiaro su come si possa richiedere il bonus elettrodomestici per il 2024. Si suppone che il procedimento e le istruzioni saranno stabiliti tramite un Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Vi terremo aggiornati.