Ascensori, rampe di accesso, piattaforme elevatrici e non solo. Questi sono solo alcuni degli elementi che ci vengono in mente quando pensiamo agli edifici attrezzati per le persone con disabilità. Tuttavia, molto spesso succede che le abitazioni non sono dotate di strumenti per facilitare il movimento alle persone affette da disabilità motoria. Per far fronte a queste difficoltà, lo Stato ha introdotto, e prorogato fino al 2025 con la Legge di Bilancio, il Bonus barriere architettoniche. Il Mio Bonus ti spiega cos’è, a chi spetta e come ottenere l’aiuto finanziario per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Che cos’è il Bonus barriere architettoniche?
Il Bonus barriere architettoniche è una detrazione del 75% sulle spese sostenute per realizzare interventi volti all’eliminazione di ostacoli che impediscono la libertà di movimento negli edifici.
Oltre ad essere destinato al superamento ed eliminazione di ostacoli fisici in edifici già costruiti, il Bonus viene concesso anche per installare impianti di automazione per aiutare le persone con problemi deambulatori. In questo ambito rientrano, per esempio, gli ascensori e i montascale.
Introdotto dalla Legge di Bilancio 2022, inizialmente per il bonus era stata prevista una durata di circa un anno, cosa che poi, successivamente, si è vista cambiare con il tempo.
Con la Legge di Bilancio 2023, infatti, è arrivata la sua proroga per altri tre anni. Pertanto, la detrazione fiscale è consentita per tutte le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025.
Cosa sono le barriere architettoniche?
Le barriere architettoniche sono ostacoli fisici che limitano e/o impediscono la mobilità di chiunque. Tuttavia, rappresentano un particolare impedimento nei confronti delle persone con capacità motoria ridotta o limitata.
Come funziona il Bonus barriere architettoniche?
L’incentivo interessa gli interventi di installazione o sostituzione di impianti in edifici già esistenti, le cui spese vengono sostenute tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025.
Nello specifico, la detrazione fiscale ammonta al 75% delle spese sostenute, entro un massimo di 50.000 euro.
Importante
Il valore ottenuto dalla detrazione viene suddiviso tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo. Tuttavia, non può essere fruito in contemporanea con la detrazione del 19% inerente le spese sanitarie per il sollevamento di persone disabili.
Limiti di spesa
La detrazione del Bonus barriere architettoniche viene calcolata su un importo massimo, variabile a seconda del tipo di edificio. Gli importi si possono osservare nella seguente tabella:
Attenzione
I condomini che vogliono beneficiare della detrazione devono ottenere, in sede di assemblea condominiale, l’approvazione della maggioranza dei partecipanti all’assemblea, a condizione che rappresentino un terzo del valore millesimale dell’edificio.
Cosa rientra nel Bonus barriere architettoniche: interventi agevolabili
Quali lavori rientrano nel Bonus barriere architettoniche? I lavori che rientrano devono essere in linea con i requisiti tecnici previsti dal decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236. Quest’ultimo, in particolare, fa riferimento ai criteri di accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici privati e pubblici.
Tra le spese che beneficiano dell’incentivo fiscale troviamo quelle inerenti i seguenti interventi:
- interventi edilizi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche;
- interventi di automazione degli impianti in edifici e singole unità abitative, con lo scopo di abbattere le barriere architettoniche;
- smaltimento di materiali ed eventuale sostituzione con nuovo impianto.
Esempi di spese ammesse nel Bonus
Installazione di rampe inclinanti, montascale e piattaforme elevatrici.Riadattamento di scale e ascensori.Adeguamento dei servizi igienici.Rifacimento di impianti tecnologici (citofoni, impianti elettrici).Sostituzione di finiture.
Attenzione
Non rientrano nell’agevolazione i lavori realizzati in immobili di nuova costruzione.
Bonus barriere architettoniche: a chi spetta?
Il Bonus barriere architettoniche può essere usufruito sia da privati che da imprese, purché vengano dichiarate le spese specificando e dimostrando l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Pur rivolgendosi principalmente alle persone disabili e over 65, i lavori possono essere realizzati anche in edifici dove non sono presenti tali soggetti.
Nello specifico, il Bonus spetta ai seguenti soggetti:
- persone fisiche, inclusi gli esercenti arti e professioni;
- enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- società semplici;
- associazioni tra professionisti e soggetti che conseguono reddito d’impresa.
Importante
L’Agenzia delle Entrate ha specificato che il Bonus barriere architettoniche può essere ottenuto anche dalle imprese che sono proprietarie di immobili dati in locazione.
Soggetti esclusi dalla detrazione
Vengono esclusi dal Bonus barriere architettoniche i soggetti che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva. Questa esclusione è dovuta al fatto che il bonus consiste in una detrazione del 75% dall’imposta lorda.
Come ottenere il Bonus barriere architettoniche?
Il Bonus barriere architettoniche si può ottenere in diversi modi. Uno di questi è per mezzo della dichiarazione dei redditi, dove la detrazione del 75% viene riconosciuta e suddivisa nei 5 anni successivi.
In alternativa, il Bonus può essere richiesto in maniera più immediata attraverso lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Infatti, dopo la notizia giunta il 16 febbraio 2023 circa lo stop dello sconto in fattura e la cessione del credito, l’unica opzione disponibile era quella della detrazione fiscale.
Per la maggior parte dei Bonus edilizi, la cessione del credito e lo sconto immediato in fattura sono possibili solo se gli accordi con le imprese edilizie erano già stati stipulati prima del 16 febbraio.
Tuttavia, tali modifiche non riguardano il Bonus barriere architettoniche. È, infatti, prevista la riattivazione dello sconto immediato in fattura e della cessione del credito per i lavori ammessi nel Bonus abbattimento barriere architettoniche.
Sconto in fattura
Lo sconto in fattura da parte dell’azienda che ha realizzato l’intervento si ottiene attraverso l’applicazione, da parte del fornitore, dello sconto sul totale dovuto, fino al raggiungimento dell’importo massimo spettante.
Di conseguenza, il fornitore anticipa l’importo scontato e lo recupera, in seguito, sotto forma di credito d’imposta.
L’azienda può, inoltre, cedere il credito ad altri soggetti, quali istituti di credito e intermediari finanziari.
Cessione del credito
La cessione del credito d’imposta consiste nel trasferire, sotto forma di credito d’imposta di valore pari alla detrazione, la somma ad altri soggetti. L’obiettivo di questa operazione è di ottenere subito la liquidità per pagare l’impresa che realizza i lavori.
Così facendo, la banca o l’intermediario finanziario, acquisisce l’agevolazione fiscale spettante e potrà usarla in compensazione nei successivi 5 anni.
Barriere architettoniche: Superbonus e Bonus Ristrutturazione
Gli interventi per superare le barriere architettoniche negli edifici rientrano anche nel Superbonus e nel Bonus Ristrutturazione, entrambi in vigore fino al 31 dicembre 2024.
Il Bonus Ristrutturazione consiste nella detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimo 96.000 euro di spesa. Sono ammessi tutti i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sia in condomini che in edifici singoli.
Il Superbonus, invece, consente di realizzare interventi di eliminazione di barriere architettoniche soltanto in abbinamento ad un intervento trainante.
Nello specifico, il Superbonus consiste in una detrazione sulle spese sostenute per interventi che migliorano la prestazione energetica di un edificio. La riduzione dell’aliquota, fino al 31 dicembre 2022 pari al 100%, scende al 90% per le spese sostenute nel 2023.
Importante
È possibile cumulare il Bonus barriere architettoniche con altri bonus edilizi, a patto che le spese vengano indicate in maniera distinta.
L’esempio di cumulabilità riguarda anche lo scenario in cui le spese da sostenere superino la soglia massima. Infatti, per sfruttare al meglio le agevolazione, conviene far rientrare alcuni interventi (per esempio, l’installazione di un ascensore) al Bonus barriere architettoniche. La spesa rimanente (come gli interventi all’interno della propria abitazione), possono essere attribuiti al Bonus ristrutturazione 50%.
Se tali lavori vengono svolti dalla stessa impresa, l’ideale sarebbe che per ciascun intervento venga emessa una fattura diversa. Se questa operazione non è possibile e bisogna procedere con un’unica fattura, allora è fondamentale che i corrispettivi dei diversi lavori vengano indicati in maniera distinta.
Aggiornamenti per il 2024
Per il 2024 il bonus è stato ridimensionato, escludendo le spese per il rifacimento di bagni e infissi. La possibilità di beneficiare del bonus si estenderà solo per gli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, con la condizione che i requisiti specifici per la rimozione delle barriere architettoniche siano certificati da professionisti qualificati.
Inoltre, cambiano le regole per la cessione del credito e lo sconto in fattura, limitati ai lavori sui condomini a prevalente destinazione abitativa, ai titolari di redditi bassi e ai soggetti con disabilità. Viene introdotto l’obbligo di effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante.
Tali disposizioni non si applicheranno alle spese sostenute prima del 30 dicembre 2023, data di entrata in vigore del decreto n. 212/2023, a condizione che sia stata presentata la richiesta di un titolo abilitativo o, nei casi in cui non fosse necessario, per lavori avviati o non ancora iniziati, ma per i quali risulti stipulato un accordo vincolante con pagamento di un acconto.
Gli unici casi in cui si potrà ancora optare per la monetizzazione del bonus sono i seguenti:
- condomini, in relazione a interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
- persone fisiche con reddito fino a 15.000 euro, a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare e che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;
- soggetti in condizioni di disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 104 presente nel nucleo familiare del contribuente.
Per cui, escludendo le situazioni precedentemente menzionate, la sola opzione per beneficiare del bonus barriere architettoniche sarà inserire l’importo nella dichiarazione dei redditi e usufruire della detrazione distribuita nelle cinque quote previste.
salve, vorrei sapere se locale accatastato C 02 puo rientrare bonus barriere architettoniche infissi 75%
grazie.
Buongiorno sig. Roberto,
i lavori che rientrano nel bonus devono essere in linea con i requisiti tecnici previsti dal decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236, le lascio qui il link diretto: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1989/06/23/145/so/47/sg/pdf
Un saluto
Buonasera,
nella ristrutturazione di un bagno eliminando la vasca e montando un piatto doccia quasi a filo pavimento (quelli alti 2-3 cm) si può rientrare nel bonus abbattimento barriere architettoniche? La ristrutturazione del bagno deve prevedere altri accorgimenti per poter essere accettato, tipo dimensione minima porta di accesso o spazio di manova davanti a WC o lavandino per carrozzina disabili, o sanitari particolari?
Grazie.
Buon pomeriggio,
i lavori che rientrano devono essere in linea con i requisiti tecnici previsti dal decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 236. Le lascio qui il link diretto https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1989/06/23/145/so/47/sg/pdf.
Un saluto
Per chiedere il bonus barriere architettoniche al 75 rientra un cancello esterno in ferro non motorizzato e un lucernario non elettrico grazie
Buon pomeriggio,
Sinceramente non penso, perché gli interventi devono garantire l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Un saluto!
Buongiorno,
– quale pratica occorre espletare per inserire il credito ottenuto dal bonus in barriere architettoniche nel cassetto fiscale del richiedente per poi essere successivamente ceduto?
– può essere ceduto anche a privati?
– serve visto o asseverazione?
– può tale credito essere compensato con imposte e contributi?
Grazie
Buongiorno,
Il credito può essere usato in compensazione tramite il modello F24, con il seguente codice tributo: “7707” denominato “CESSIONE CREDITO – ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE art. 119-ter DL n. 34/2020 – art. 121 DL n. 34/2020”.
Non ci risulta che il credito ossa essere ceduto a privati. Inoltre, con la cessione del credito è obbligatoria l’asseverazione.
Un saluto!
Pongo questo quesito: nel nostro condominio il vano ascensore in cemento armato è già stato predisposto per installare l’ascensore stesso, già dagli anni ottanta. Nella verifica degli spazi antistanti l’accesso principale non abbiamo le misure 140 x 140 previste per l’abbattimento barriere perchè ad un metro e venti circa ci sono due colonne portanti affincate in linea. Oltre c’è lo spazio del marciapiede e poi il piazzale. Con queste condizioni si può fare richiesta di bonus 75% ?
Grazie
Buongiorno,
Se ci sono delle misure da rispettare per poter usufruire del bonus, penso ci si debba attenere a quelle. In ogni caso, ti consiglio di contattare direttamente l’Agenzia delle Entrate, che potrà dare risposte più certe in merito.
Un saluto!
Buongiorno, mia moglie è disabile al 100% per alzheimet. Nel casale in campagna abbiamo l’accesso carrabile attraverso una vecchia recinzione con lucchetto. La realizzazione di un cancello automatico rientra nel bonus barriere con detrazione irpef?
Buongiorno,
L’installazione del cancello automatico potrebbe rientrare nel Bonus ristrutturazione con detrazione al 50%.
Un saluto!
Buonasera,
che tipo di bonifico deve essere effettuato per ottenere la detrazione fiscale? Serve un bonifico parlante e di che tipo?
Grazie mille per la cortese attenzione.
Cordiali saluti,
Donatella Babbini
Buongiorno Donatella,
Serve un bonifico parlante, che è un tipo di bonifico bancario o postale che permette di tenere traccia dei dati di entrambe le parti. Nel bonifico deve indicare le informazioni in modo più preciso: la partita IVA o il codice fiscale dell’impresa o della persona fisica che si occupa di svolgere i lavori, oltre al nome, cognome e codice fiscale del beneficiario (chi ha sostenuto la spesa). Per quanto riguarda la causale, è necessario inserire il numero di fattura relativo all’intervento svolto e la normativa cui si fa riferimento per l’accesso alla detrazione fiscale.
Buona giornata!